"Nei Valhalla degli imperi passati, gli ottomani dovrebbero primeggiare. In realtà, pochi sistemi politici importanti sono così costantemente ignorati o messi in cattiva luce". Retaggio imperiale rappresenta un tentativo di riparare a questo torto, esaminando il retaggio ottomano molti decenni dopo la sua scomparsa in quelle terre dove un tempo governava il padishah; il curatore di questo volume lo descrive come "una raccolta di conclusioni per il tribunale della storia".
I risultati possono difficilmente essere negati. Nei capitoli su un'arena dopo l'altra – i confini tra Stati, l'amministrazione, la diplomazia, la lingua araba e la lingua turca, l'economia, le questioni militari, l'Islam e l'istruzione – gli autori mostrano il vasto impatto, talvolta pervasivo, delle istituzioni e delle consuetudini ottomane. Ciò non sorprende per niente, poiché l'impero è durato oltre seicento anni, ma questo va puntualizzato, e un cast celebre (Halil Inalcik, Charles Issawi, Geoffrey Lewis, Bernard Lewis, André Raymond, Dankwart Rustow) lo fa in modo efficace.
Brown, professore emerito dell'Università di Princeton, è emerso negli ultimi dieci anni come storico del Medio Oriente con una visione più ampia. Il suo volume International Politics and the Middle East: Old Rules, Dangerous Game (Princeton University Press, 1984) è un'impresa innovativa per trovare modelli nella diplomazia negli ultimi due secoli; e un volume scritto da molti autori (co-curato con Cyril E. Black), Modernization in the Middle East: The Ottoman Empire and Its Afro-Asian Successors (Darwin Press, 1993) cerca ambiziosamente di interpretare tutta la storia moderna del Medio Oriente.