Aburish, un giornalista palestinese autori di libri su vari argomenti come il bar del St. George Hotel di Beirut e la città ancestrale di Betania, scrive della dinastia saudita con raro odio. La sua sollecitudine a ridimensionare le pretese della dinastia saudita è un gradito antidoto alle infinite sciocchezze che quest'argomento in genere ispira, ma egli finisce per essere accecato dal suo stesso odio, al punto che la violenza delle sue emozioni mina le sue stesse argomentazioni. Diversamente da quanto afferma Aburish, non è "un fatto semplice e innegabile" che "dietro l'ascesa al potere di Ibn Saud ci fosse l'interesse della Gran Bretagna a trovare qualcuno che la rappresentasse": al contrario, questa è una sciocchezza. Non meno assurdi sono i suoi tentativi di paragonare Ibn Saud a Hitler, di considerare il lavoro degli immigrati "una schiavitù ufficialmente autorizzata" oppure il suo continuare a insistere sul fatto che la casa reale saudita pompa "più petrolio di quanto ne ha bisogno".
Il valore della polemica ben scritta di Aburish non risiede nel bagaglio di informazioni o nei suoi pareri ponderati quanto nel fatto di essere un pamphlet appassionato. Per quanto difettosa sia la sua realizzazione, il libro costituisce un autorevole tentativo da parte di uno scrittore informato di rendere gli occidentali consapevoli degli orrori che si celano in questo "stato di polizia beduino". L'autore parla dei massacri, della grottesca corruzione della famiglia reale e del male puro. Ma la cosa più importante di tutte per i lettori stranieri è il monito lanciato da Aburish di un "imminente crollo" della dinastia saudita. Per evitare questo disastro, l'autore invoca una "inversione totale della politica" in cui le potenze occidentali indurranno il regime a mettere in ordine le proprie finanze, a istituire un'assemblea legislativa e decidere chi sarà il successore dell'attuale sovrano. Detta così, sembra che un mediorientale desideri tornare ai bei vecchi tempi del colonialismo europeo, un'opinione eccentrica che di questi tempi sembra trovare maggiore sostegno.