Hadawi ha poco da dire sui diritti dei palestinesi, ma analizza nei minimi dettagli la perdita dei loro beni. Occorrerebbe un anno per verificare la mole di dati, ma chiunque può giudicare da solo i risultati degli sforzi di Hadawi. Convertendo la valuta in vigore nella Palestina del 1948 in dollari del 1984, tenendo conto dell'inflazione e includendo ciò che gli autori definiscono "le perdite di capitale umano", allora, l'indennità totale dovuta ai rifugiati palestinesi ammonterebbe a 147 miliardi di dollari. Poiché furono circa 600.000 gli arabi che abbandonarono la Palestina nel 1948-1949, la perdita è di 245.000 dollari per ogni uomo, donna e bambino – un valore piuttosto elevato per un paese agricolo povero! In effetti, questa cifra è veramente utopistica.
Inoltre, ciò non ha senso, perché l'esodo arabo dalla Palestina è esattamente eguale a livello di cifre all'esodo degli ebrei dai paesi arabi. Gli ebrei per lo più abitavano nelle città, pertanto essi subirono una perdita pro-capite più elevata rispetto ai palestinesi – e questo dove ci conduce? Forse gli iracheni, gli yemeniti e gli egiziani che approfittarono della popolazione ebraica in fuga dovrebbero risarcire direttamente i palestinesi? Oppure, poiché costoro non hanno così tanti miliardi, i paesi ricchi di petrolio dovrebbero in pratica consegnare tutti i loro risparmi? Piuttosto, lasciamo perdere!