L'indagine leggera ma leggibile della Lee è probabilmente la migliore e unica fonte della storia della Nazione dell'Islam, eclissando benissimo il libro che per quarantacinque anni ha fornito la classica versione, ossia The Black Muslims in America di C. Eric Lincoln (Beacon Press, 1961; la terza edizione è stata pubblicata nel 1994 dalla casa editrice Africa World Press). Quattro figure dominano il racconto: Elijah Muhammad che fondò la religione; Malcolm X che le dette energia (per poi allontanarsi); Wallace Muhammad, che quasi riuscì a seppellirla; e Louis Farrakhan, che la fece risorgere. La tensione costante generatasi intorno al 1960 riguardava l'Islam normativo e la particolare teologia della NoI, con il primo che fece inesorabili e consistenti progressi contro la seconda. Questa tendenza riguarda anche Farrakhan, che guida il suo gruppo "in una direzione simile a quella di Wallace Muhammad (…) pur mantenendo gli originari insegnamenti millenari di Elijah Muhammad".
In linea con le sue origini di tesi accademica, la Nazione dell'Islam offre un po' più di teoria (del millenarismo) rispetto a quanto la maggior parte dei lettori vorrebbe leggere, ma la narrazione logica e sensata dell'autrice fa sì che si possa chiudere un occhio su queste pagine. La cosa ancor più deludente è che questa pubblicazione del 1996 termina la sua trattazione quasi dieci anni prima, tralasciando in tal modo una serie di sviluppi importanti e talvolta sorprendenti quando Farrakhan trasformò la Nazione dell'Islam in una forza presente sulla scena nazionale e ne fece l'alleata degli stati canaglia mediorientali. Come può una casa editrice che si rispetti pubblicare un manoscritto così inattuale e obsoleto?