La rivista International Economy ha chiesto a 17 analisti: Quali sono le possibilità che gli Stati Uniti diventino energeticamente indipendenti? Per vedere la lista completa delle risposte cliccare qui.
L'indipendenza energetica può significare cose diverse: non essere soggetti alla variazione dei prezzi e non importare energia dall'estero; oppure limitarsi a non importare energia dall'estero o ancora non fare eccessivo affidamento sulle risorse energetiche straniere.
L'economia americana non è autarchica e pertanto il paese sarà influenzato dal prezzo dell'energia stabilito altrove, come ad esempio da una chiusura dello Stretto di Hormutz. È importante scambiare le risorse energetiche come anche altri beni di consumo, perciò non farlo è un'idea stupida. Ma grazie alle nuove tecnologie, gli Stati Uniti possono diventare autosufficienti senza però dover fare eccessivo affidamento sulle risorse energetiche straniere.
Prevedo questo perché è fallito ogni tentativo di individuare il momento del "picco del petrolio" (momento in cui la domanda di petrolio raggiunge – e supera – l'offerta, N.d.T.); è tempo di rinunciare a questa idea (e anche all'economia malthusiana) e di aspettarsi che l'ingegno umano continuerà a scoprire nuove fonti di energia. In effetti, i paesi avanzati sono probabilmente solamente all'inizio dell'esplorazione intelligente delle risorse sotterranee. Ad esempio, la recente attività esplorativa del Giappone nelle proprie acque territoriali alla ricerca di idrati di metano ha portato alla luce vaste riserve che potrebbero soddisfare i bisogni energetici nipponici per un secolo. Limitando la nostra immaginazione alle risorse conosciute si commetterà quasi sicuramente un errore.
E così, a mio avviso, gli americani possono essere energeticamente indipendenti e lo saranno.