Basandosi su dei recenti documenti declassificati provenienti dagli Archivi Stato di Israele, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti e su documenti privati israeliani, Morris ha scritto il primo racconto di stampo accademico sulla questione più controversa, l'esodo arabo dalla Palestina. Finora, due punti di vista irreconciliabili hanno dominato il dibattito: uno filo-arabo che sostiene che gli arabi sono stati espulsi; e uno filo-israeliano, secondo il quale gli arabi se ne sono andati di propria iniziativa, su indicazione dei loro leader.
Morris non appoggia nessuna di queste posizioni semplici. Piuttosto, egli analizza minuziosamente le diverse circostanze che indussero circa 700.000 arabi ad abbandonare 400 insediamenti nell'arco di 700 giorni. Ciò che l'autore rileva è che gli avvenimenti furono "così complessi e vari, cambiando radicalmente la situazione da una data a un'altra e da un posto all'altro, che era impossibile ravvisare una sola causa nell'esodo dalla maggior parte dei luoghi". Se si guarda bene, le tradizionali posizioni filo-arabe e filo-israeliane possono essere entrambe sostenute ma nessuna è predominante.
La ricerca di Morris fornisce la base oggettiva per le future discussioni di questo fastidioso problema, e la sua indagine imparziale e scrupolosa assicura che molte delle sue conclusioni incontreranno un ampio consenso.