Gli autori dei contributi offerti a questo volume concordano ampiamente sul fatto che il 1983 fu un anno in cui ebbero luogo dei cambiamenti fondamentali in Medio Oriente. Gabriel BenDor osserva che "c'è stato 'molto fermento, ma molto poco movimento'. Non ci sono stati importanti progressi e non si è usciti da situazioni di stallo (…) Non è stato risolto alcun problema di rilievo né sono stati aperti nuovi orizzonti". Barry Rubin sostiene che "non c'è stata nessuna crisi regionale (…) né sconvolgimenti interni, e nemmeno minacce alla sicurezza del Golfo". Tutti gli scrittori che si occupano di relazioni interarabe, di questioni islamiche, della guerra Iran-Iraq, di Egitto, della Cisgiordania e di Gaza, di Israele e della Turchia confermano queste generalizzazioni.
Come sempre, il Dayan Center ha messo insieme gli avvenimenti accaduti nel corso di un anno con precisione e grande chiarezza. Le variazioni decise di apportare alla trattazione nel 1986 metteranno l'Indagine in linea con le altre opere di consultazione e faranno sì che il volume sia più facile da utilizzare. Giustamente, i curatori dedicano quasi metà della trattazione annuale alle questioni regionali e il resto a un'analisi dettagliata paese per paese. L'unica lamentela seria ha a che fare con la tempestività. Anche se gli articoli contenuti in questo volume sono stati scritti agli inizi del 1986, ci sono voluti due anni per la pubblicazione del testo. Se solo i curatori riducessero di un anno questo processo, i loro sforzi acquisirebbero una maggiore utilità.