Una letteratura voluminosa analizza gli anni al potere di Gamal Abdel Nasser in Egitto e l'importanza di quest'ultimo nel mondo arabo. (Il volume di Faysal Mikadadi, Gamal Abdel Nasser: A Bibliography edito nel 1991 dalla casa editrice Greenwood di Westport, in Connecticut, contiene 818 voci). Ma come sottolinea a giusto titolo Gordon, quasi tutta la letteratura accetta la versione fornita dai Liberi ufficiali, assai fuorviante, di ciò che è accaduto nei due anni e mezzo successivi al loro arrivo al potere nel luglio 1952. Fu allora che la cospirazione si trasformò in rivoluzione, quando Nasser emerse a dominare il governo e quando il governo arrivò a dominare il Paese. Ciò che accadde in Egitto tra il 1952 e il 1954 ebbe un grande significato, non solo per l'Egitto ma anche per i numerosi ufficiali arabi e del terzo mondo motivati dall'esempio di Nasser.
In maniera magistrale, Gordon compensa questa pecca. Basandosi sugli archivi aperti di recente, sulle interviste e su un fiume di ricordi egiziani, l'autore capisce il senso di quegli anni tumultuosi, e si sofferma altresì su questioni oscure come il presunto sostegno statunitense a Nasser, il ruolo di Muhammad Naguib e il tentato assassinio ad Alessandria nel 1954. Con grazia letteraria e con fine sensibilità storica, Gordon spiega come il decadimento del liberalismo rese l'Egitto maturo per delle riforme drastiche e come Nasser abbia soddisfatto il bisogno di un "tiranno giusto".
Infine, l'autore mostra come il dibattito su Nasser conduca gran parte delle attuali discussioni egiziane sulla politica. In effetti, se questo libro fosse tradotto in arabo, come merita, questo migliorerà sensibilmente il modo in cui gli egiziani interpretano la loro storia moderna, e motiverà in modo più unanime le polemiche odierne.