Rathmell svolge due compiti molto utili e ben distinti. Il sottotitolo indica il suo primo obiettivo: migliorare la nostra scarsa conoscenza della Siria degli anni Cinquanta svelando informazioni contenute negli archivi della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e di Israele. L'autore inserisce molti dettagli sulle difficili relazioni tra Damasco e i suoi vicini del Cairo, Riad, Beirut, Amman e Baghdad. La documentazione occidentale e israeliana si rivela particolarmente utile in materia di relazioni con la Siria, che risultano essere più profonde e complesse di quelle finora instaurate. Ma la grande questione del decennio – ciò che ha causato la virata della Siria verso l'Unione Sovietica – Rathmell giunge alla conclusione dubbiosa che il fattore chiave risiede nell'anticomunismo dell'amministrazione Eisenhower e non nelle decisioni siriane e sovietiche.
Il titolo si riferisce al secondo obiettivo di Rathmell: concentrarsi sugli "intrighi quasi costanti" in cui i politici mediorientali indulgono e mostrare quanto siano importanti. L'autore argomenta a giusto titolo che le fobie mediorientali sull'Occidente sono in parte giustificate, ma che la principale causa delle azioni occulte sia all'interno della regione stessa. Egli mostra come la persistenza degli intrighi ha trasformato i deboli Stati degli anni Cinquanta nei Paesi forti degli anni Settanta. Rathmell individua infine le origini delle attività di Stato canaglia di oggi, soprattutto il terrorismo, nelle attività di quarant'anni fa.