Sorprende che questo libro non sia stato scritto molti decenni fa perché tratta un argomento assai importante e appassionante. Questo volume si fonda sulla premessa che l'Ebraismo e l'Islam (ma non il Cristianesimo) sono tradizionalmente "religioni di legge" nel senso che entrambi condividono il presupposto che "Dio governa qui e ora attraverso la legge rivelata"; e che queste due religioni vivono in funzione di questa legge posta al centro della vita quotidiana. Alcuni dettagli di queste leggi sono molto simili nello spirito e nei particolari (il divieto di consumare carne di maiale, la circoncisione maschile) mentre altri sono differenti o addirittura opposti (menzionare il nome di Dio).
Considerando l'insieme, quanto sono simili o differenti le due leggi e le due religioni nelle loro forme classiche di un millennio fa? Gli autori offrono una risposta sfumata: "Se guardiamo l'Islam e l'Ebraismo da una certa distanza e se comparati alle altre religioni del mondo, essi concordano su molte cose, ma mettendoli fianco a fianco riescono difficilmente a trovare un pensiero e un'espressione comuni". Il presente volume si occupa di tali questioni a grandi linee: gli autori promettono un secondo libro che conterrà i dettagli. Le grandi linee includono una comparazione dei documenti fondanti delle due religioni, delle fonti intellettuali della legge, delaile istituzioni giuridiche e di chi se ne occupa, oltre a un'analisi delle "sproporzioni", ossia quegli aspetti in cui le due religioni sono discordanti (Shabbat contro hajj, Gerusalemme contro il jihad).
Neusner (uno specialista di tutte le cose ebraiche e uno degli autori più prolifici nell'America di oggi) e la Sonn (una studiosa di Islam) si completano in modo esemplare e giungono a delle conclusioni sensate. Essi mostrano, ad esempio, come le circostanze storiche abbiano favorito delle differenze peculiari: "L'Islam poteva teorizzare, ma doveva governare. I saggi dell'Ebraismo si sono concessi il lusso di pensare a questioni ben al di là della loro conoscenza". Nonostante, le numerose differenze tra le due religioni, gli autori giungono a questa conclusione sorprendente: "Se spiegassimo a una parte i dettagli di un caso di fronte ai giudici dell'altra parte, probabilmente i giuristi di entrambe le religioni giungerebbero a una decisione seguendo gli stessi schemi di ragionamento – e arriverebbero alla stessa decisione".