Non aspettatevi un saggio carico di citazioni coraniche e di glosse medievali; la Shirazi dell'Università del Texas offre piuttosto una miscellanea molto più leggera di vignette pubblicate dalla rivista Playboy, di pubblicità arabe per orologi da polso e di lungometraggi iraniani. Il suo sottotitolo dovrebbe essere "L'hijab nella cultura popolare", perché l'autrice ha lavorato duramente non nell'ambito della teologia né della struttura sociale ma in quello dell'immagine data dai media. Il risultato è una lettura briosa e talvolta convincente, ma ci insegna qualcos'altro? I suoi sei anni di riflessione sul velo com'è comunemente inteso ci forniscono delle intuizioni accurate o si limitano a rimaneggiare l'evidenza?
Ad esempio, nell'analizzare il ruolo del velo nella pubblicità americana, la Shirazi ravvisa tre grandi strategie "che sfruttano tre differenti stereotipi sulla donna musulmana": la donna misteriosa che aspetta la conquista, la donna sottomessa che si nasconde e la donna in genere che rappresenta tutto il Medio Oriente. Dando un'occhiata alla pubblicità saudita, l'autrice nota come gli assorbenti igienici possono essere pubblicizzati solo con delle immagini del viso (invece delle immagini del corpo intero in Occidente) e come ciò viene reso mostrando le donne con un velo bianco immacolato o di un altro colore tenue. La conclusione cui è la Shirazi è giunta in seguito a un attento studio di tre riviste americane per soli uomini è che queste pubblicazioni rappresentano il sesso in Medio Oriente come qualcosa che "rasenta il soprannaturale" e diffondono la curiosa (perché fuorviante) idea che il velo "simboleggia la disponibilità delle donne di partecipare alle fantasie maschili".
Tutto questo aggiunge meno al bagaglio della comprensione umana di quello che si poteva sperare da sei anni di ricerca. (E questi sono i migliori tra loro; i più discutibili tracciano legami bizzarri fra la cultura popolare americana e i dettagli della vita mediorientale: ad esempio, una vignetta del 1986 si prende gioco di un cammelliere con un cammello che indossa il velo e questa caricatura pare raffiguri il libico Muammar Gheddafi.) Lo studio della cultura popolare non ha ancora trovato la sua fase felice, che sia l'interpretazione del velo o altri argomenti.