Messi da parte l'omofilia e il gergalismo, che sono entrambi un po' marcati, ciò che resta è un volume interessante e rivelatore su un argomento cui si fanno parecchie allusioni ma che sistematicamente è poco considerato. Gli autori, non hanno solo il vantaggio di avere cognizione dell'omosessualità in molte altre società, ma sono anche ferrati nelle questioni islamiche. Nonostante il titolo, Murray e Roscoe si occupano principalmente dell'omosessualità maschile; delle lesbiche se ne parla poco.
Come tante altre cose della sfera sessuale, le norme islamiche sono profondamente differenti da quelle occidentali. Gli autori stabiliscono diversi punti: 1) L'Islam tratta l'omosessualità in modo assai meno severo di come fanno l'Ebraismo o il Cristianesimo; 2) Il sesso tra uomini è in parte il risultato della segregazione delle donne e in parte del retaggio poetico e popolare che considera la penetrazione di un ragazzo il non plus ultra della gioia sessuale. 3) Il sesso tra uomini è "disapprovato ma accettato" a patto che chi intrattiene la relazione sia sposato e abbia dei figli, e anche che si mantenga il riserbo su queste relazioni. 4) La distinzione chiave non è etero contro omosessuale ma attivo contro passivo; si pensa che gli uomini cerchino la penetrazione (con le mogli, le prostitute, gli uomini, gli animali); la sola vera vergogna è legata al fare la parte della donna. 5) I giovani in genere fanno la parte della donna e possono lasciarsi dietro questa vergogna quando passano a fare la parte dell'uomo. 6) La grande importanza attribuita dall'Islam alla vita familiare rende l'omosessualità assai meno minacciosa per le società musulmane rispetto a quanto lo sia per quelle occidentali (è impensabile che gli uomini musulmani cerchino di contrarre un matrimonio gay).
Nelle parti più sorprendenti di Omosessualità islamiche, Murray e Roscoe reinterpretano gli importanti sviluppi storici attraverso il prisma del sesso tra uomini fra i musulmani. ad esempio, essi rendono plausibile il fatto che l'attrazione sessuale avrebbe dato un impulso significativo allo sviluppo della schiavitù militare nel mondo musulmano. In modo meno convincente, i due autori suppongono che l'atteggiamento musulmano rilassato su quest'argomento abbia suscitato un'ostilità europea medievale all'omosessualità come un modo per quei popoli sotto altri aspetti arretrati "per sentirsi superiori" ai musulmani.