Basandosi fortemente sui metodi antropologici, Entelis analizza con competenza gli aspetti caratterizzanti la cultura politica del Marocco. Egli discerne tre valori fondamentali (l'Islam, l'arabismo e il marocchismo) dai quali derivano quattro modelli principali del Paese, dal suono allitterativo: il monarchismo, il modernismo, il militarismo e il messianismo. Il monarchismo è al primo posto, secondo l'autore, perché l'istituzione regale è di primaria importanza nella vita del Marocco. In parte ciò è dovuto al fatto che esso da solo include tutti e tre i valori fondamentali del Paese, e in parte perché il trono si è strettamente identificato con un "consenso musulmano" che comprende la maggior parte della popolazione.
Guardando al futuro, Entelis è cautamente ottimista, prevedendo che l'armonia culturale del Marocco "può ancora permettere" di superare le innumerevoli sfide in un modo non-violento. A questo proposito, egli osserva che una vera e propria controcultura non è emersa e che lo Stato non ha spesso dovuto fare affidamento sulla forza coercitiva. La prima metà degli anni Novanta potrebbe vedere una delle cinque forme alternative di governo. Molto probabilmente, questa forma di governo sarà la continuazione della monarchia; in secondo luogo, probabilmente ci sarà una giunta militare, seguita da una democrazia liberale e poi da un ordinamento fondamentalista islamico. Una presa di potere da parte della sinistra è meno probabile. Qualunque cosa accada, il futuro della monarchia risiede nel successo della sua politica interna – basata su "la capacità di promuovere la sintesi culturale, la modernizzazione adattativa e la democratizzazione progressiva". A meno di una sconfitta disastrosa nel Sahara occidentale, le relazioni estere probabilmente rimarranno di dominio esclusivo del sovrano e ciò significa continuità nella prospettiva filo-occidentale dello Stato.