Piscatori tenta di provare – contrariamente alla teoria, alle fonti storiche, alle circostanze attuali e al buonsenso – che "nell'Islam, lo Stato-nazione non è meno concepibile, o non è più spinoso, di quanto lo sia nel mondo non-musulmano". Andando oltre, egli afferma che fra i musulmani è emerso un consenso "che dice che lo Stato-nazione è, o più essere, un'istituzione islamica". Piscatori definisce questo punto di vista un "pensiero conformista"; e bandisce quelle forze potenti che sono in disaccordo con questo cosiddetto consenso chiamandole "non conformiste" – un sottile gioco di parole, anche se inefficace.
Non so se Piscatori sia un musulmano. Se lo è, allora questo è un tentativo più apologetico per dimostrare che l'Islam è compatibile con la vita moderna. Come tale, ciò rientra in una lunga tradizione: solamente la maggior parte dei testi non sono propinati come delle opere di erudizione e pubblicati dalla Cambridge University Press. Se Piscatori non è musulmano, allora questa è una curiosità intellettuale – uno studioso occidentale che dedica anni a dimostrare ai musulmani che uno dei dilemmi fondamentali della vita moderna per loro, in realtà, non è per niente un problema.