Ormai, circola l'idea particolare che i giapponesi siano diversi da tutte le altre persone – che il loro intestino sia 9 metri più lungo di quello degli altri, che il loro cervello funzioni in modo diverso e che possano comunicare gli uni con gli altri senza dover ricorrere alle parole. Per dirla in parole povere, queste idee (in giaponese, nihonjinron) sembrano così bizzarre da non avere molto significato. Tuttavia, esse sono diffuse in Giappone, anche negli ambienti più seri e di alto livello, e delle versioni edulcorate s'infiltrano sempre anche nelle discussioni degli stranieri.
Dale mostra due aspetti della fantasia nihonjinron. Innanzitutto, egli dimostra che ciò non ha assolutamente alcun senso – e non solo l'intestino lungo, ma anche gli aspetti più plausibili. In secondo luogo, Dale dimostra che affermare l'unicità di giapponesi non è una mera compiacenza ridicola, ma è parte integrante dell'immagine di sé giapponese che presenta una sfida politica continua alla nazione giapponese. Le cause di questo concetto risiedono nel fascismo giapponese e, a parte questo, nel cuore del nazionalismo tedesco.
Dale ha scritto un libro meraviglioso – arguto, vergato in modo elegante, risoluto e molto illuminato sul pensiero giapponese. Un volume che si legge straordinariamente bene in una varietà di aree tematiche – comprese la letteratura, la psicologia e la storia – e l'autore ricorre ad esse per trasformare ciò che potrebbe essere un argomento minore in un classico minore.