Lewis, il più eminente specialista di Medio Oriente del mondo anglofono, ha scritto un saggio originale e molto istruttivo. Come altri suoi recenti libri (soprattutto I musulmani alla scoperta dell'Europa [BUR, Rizzoli, 2005, 413 p., Euro 10,50, N.d.T.] e Gli ebrei nel mondo islamico [Sansoni, 2003, 239 p., Euro 17,00, N.d.T.]), la sua nuova opera offre una visione sinottica basata su numerose letture fatte nel corso della sua lunga carriera – e un sistema di schedatura superbo. Il fulcro de Il linguaggio politico dell'Islam è uno studio sistematico delle parole arabe e turche che riguardano la vita pubblica. Quest'approccio permette a Lewis di mostrare le fondamenta del pensiero politico fra i musulmani, come pure la grande divisione esistente fra le premesse del loro pensiero e quelle della teoria politica occidentale. Egli argomenta che "il linguaggio politico dell'Islam sta assumendo una nuova pertinenza e un nuovo significato. E sta altresì acquisendo un nuovo contenuto". Lo studio di Lewis ha tutti i pregi di una solida opera di consultazione oltre alle digressioni perspicaci e alle generalizzazioni profonde che ci si aspetta dai suoi scritti.