L'Islam politico sembrava essere un fenomeno essenzialmente mediorientale; e ora, dopo due decenni di grossi titoli nei giornali, è chiaramente provato che è qualcosa che va al di là degli arabi e dei musulmani. Riconoscere questo contribuisce a vedere l'Islam mediorientale nel suo contesto appropriato e permette di comprendere meglio gli sviluppi di aree geografiche disparate come l'Asia Sudorientale e l'Africa Occidentale.
Il volume L'Islam e i gruppi islamici offre un panoramica, in ordine alfabetico, di 103 Paesi, oltre alla Comunità degli Stati Indipendenti, ai territori occupati d'Israele e alle organizzazioni islamiche internazionali. Fatta eccezione per le voci più brevi (tre righe per il Perù, quattro per l'Ungheria), le voci constano di tre elementi distinti: il background, gli sviluppi recenti e una lista di organizzazioni di spicco. La Shaikh e i dieci autori dei contributi contenuti nell'opera hanno fornito delle informazioni attendibili; essi sembrano avere pochi interessi personali. Tuttavia, i loro dati sono ineguali e il criterio adottato per lo spazio assegnato [alle voci] è un po' singolare: perché mai gli Stati Uniti occupano il doppio dello spazio riservato alla Siria? Inoltre, una seconda edizione dovrebbe includere una bibliografia, anche breve, per ogni Paese.
La maggior parte delle opere accademiche costa circa 10 centesimi di dollaro a pagina; anche se le semi-opere di riferimento come L'Islam e i gruppi islamici in genere costano molto di più, è difficile capire che cosa giustifichi un prezzo di quasi 50 centesimi a pagina. Uno di questi giorni, qualche editore audace dovrebbe tentare una nuova strategia: piuttosto che trarre dei profitti limitati dalla vendita di libri costosi unicamente alle biblioteche, si dovrebbero cercare di ottenere maggiori profitti dalla vendita anche al grande pubblico. Dopotutto, quest'approccio ha funzionato per Henry Ford.