La ricerca della Akiner sottolinea la diversità dei 45 milioni di musulmani che vivono in Unione Sovietica: "Si trovano musulmani sovietici ad ovest sino ai confini con la Polonia, quanto a est sino ai confini con la Cina; si trovano in Siberia verso nord, nell'Asia centrale e in Transcaucasia verso sud". Parlano dieci lingue iraniche, quindici di quelle turche e una trentina di quelle caucasiche "per non parlare del cinese, del mongolo e di una forma oscura di arabo". In breve, i musulmani dell'Unione Sovietica non hanno nessuna identità storica collettiva, ma lentamente ne stanno guadagnano una dopo decenni di dominio sovietico. L'utile lavoro della Akiner ci offre una vasta gamma d'informazioni demografiche su quasi un centinaio di gruppi etnici musulmani. Essendo le fonti d'informazioni quelle che sono, l'autrice ha dovuto fare affidamento sui dati censuari sovietici; ma magari avesse guardato le statistiche con occhio più critico o almeno avesse offerto delle linee guida per giudicare la loro credibilità.