Gli Sluglett forniscono una visione tipica dell'estrema sinistra della moderna storia irachena approvando il regime quando esso ha perseguito delle politiche socialiste e filosovietiche, disapprovandolo quando invece le ha abbandonate e si è rivolto verso il capitalismo e l'Occidente. Nel perseguire la loro tesi, gli autori hanno implacabilmente distorto la storia, hanno scelto con cura ciò che mostra Baghdad nella luce migliore davanti ai suoi momenti critici (che loro ravvisano nell'aumento del prezzo del petrolio del 1973) e hanno preferito mostrare solo i successivi aspetti più cupi della storia del Paese.
Accidentalmente, l'analisi degli Sluglett serve a rafforzare la mano di chi cerca di migliorare le relazioni tra gli Usa e l'Iraq. Il loro rammarico che il governo iracheno abbia abbandonato i tentativi radicali di trasformare la società, l'aggressivo panarabismo e che si sia allontanato dall'Urss serve a confermare la possibilità che gli Stati Uniti espandino i loro legami con Baghdad.