Salem, ministro degli Esteri durante l'intera presidenza di Amin Gemayel e insigne docente di politica, fornisce una visione dettagliata della politica libanese durante alcuni dei suoi anni più turbolenti. Il suo ampio ed esplicito resoconto offre molte informazioni nuove sull'accordo del 17 maggio 1983 siglato con Israele, sul ritiro delle truppe americane da Beirut, sulle discussioni in merito alla necessità di riformare il sistema politico libanese e sul tentativo infruttuoso da parte di Gemayel di nominare un successore.
Ma ancora più interessanti sono i numerosi aneddoti che rendono brillante il gradevole saggio di Salem. Alla fine del 1987, quando Saddam Hussein e Hafez al-Assad erano allineati su fronti opposti della guerra tra Iran e Iraq, i due uomini s'incontrarono a un summit della Lega araba e "furono visti camminare insieme e scherzare". Circa quindici minuti prima che il suo mandato presidenziale terminasse, Gemayel invitò Michel Aoun a formare un governo; a rendere le cose ancora più strane, il fatto che Gemayel in precedenza stesse per scalzare Aoun dalla sua posizione di comandante dell'esercito.
A giudicare dagli aneddoti di Salem, le battute giocano un importante ruolo nella diplomazia. Durante una colazione informale con Ronald Reagan alla Casa Bianca, organizzata per familiarizzare, i tentativi umoristici dell'affabile ospite resero un già nervoso Gemayel ancor più teso. Quando Salem si recò a Damasco per esercitare delle pressioni sui siriani perché accettassero l'accordo del 17 maggio, il ministro degli Esteri siriano manifestò il dissenso del suo governo all'accordo facendo una battuta a riguardo. "L'umorismo era importante", commenta Salem in modo sarcastico.