Come osserva a giusto titolo Swietochowski, l'Azerbaijan è "una zona di confine per eccellenza", essendo turca, iraniana, sunnita e sciita, musulmana e cristiana, russa e mediorientale, europea ed asiatica. Egli nota altresì i suoi altri elementi interessanti. Caduto sotto la dominazione russa nel 1804, questo Paese è la prima area geografica del Medio Oriente a finire sotto il dominio di una moderna potenza coloniale europea. Essendo stato diviso in due parti (russa e iraniana) dal 1828, l'Azerbaijan è la nazione che ha decisamente subito più a lungo le tensioni di uno sviluppo divergente.
Gli scritti in inglese sull'Azerbaijan sono scarsi e non di altissima qualità. Il volume La Russia e l'Azerbaijan migliora le cose contribuendo a dare un senso alla storia del Paese, ma il suo contenuto si limita a occuparsi della parte settentrionale (vale a dire quella russa) e a una storia arida e top-down (per il periodo imperiale russo l'autore fa oltremodo affidamento sulle riviste letterarie.)
L'interesse attuale per l'Azerbaijan deriva dal suo spettacolare ritorno sulle scene della storia come perno di fondamentale importanza fra la Russia, la Turchia e l'Iran; come Paese esportatore di petrolio divenuto di recente importante e come avversario degli armeni in una feroce guerra dal 1988. Riflettendo sulla rivalità turco-iraniana per l'influenza sull'Azerbaijan indipendente, l'autore contempla una Turchia che in futuro collegherà gli azeri a un mondo più vasto; ma l'Iran, a causa della sua importanza islamica e poiché comprende geograficamente la parte meridionale dell'Azerbaijan, avrà un impatto maggiore sulla loro identità nazionale in evoluzione.