Venticinque anni dopo la comparsa del tanto acclamato volume di Albert Hourani Arabic Thought in the Liberal Age, Salem ha pubblicato un testo che può essere considerato un successore del libro di Hourani, più triste e più cauto. Come mostra il suo titolo, l'autore ritiene che gli arabi abbiano gravemente sofferto dell'impatto dell'ideologia (che lui definisce "un sistema d'idee, di principi e di obiettivi che sono legati all'azione sociopolitica").
Salem suddivide il suo argomento in quattro principali tendenze: il nazionalismo arabo, il fondamentalismo islamico, il marxismo e il nazionalismo regionale (includendo le varianti egiziana, libanese e siriana). In ogni caso, egli comincia con l'evoluzione storica dell'ideologia, poi prosegue descrivendo le sue idee, le dinamiche sociali, il richiamo e il suo retaggio. L'autore riesce bene nel suo intento; inoltre, il rigore del suo approccio rende possibile comparare i movimenti e le idee in modo sorprendentemente diretto.
Le conoscenze di base di Salem della storia intellettuale europea apportano un bonus supplementare, permettendogli di mostrare come le idee mediorientali derivino dalle loro fonti occidentali. Ed è questo che forse rappresenta l'aspetto più deprimente del volume: gli occidentali devono riconoscere che la grande maggioranza delle idee spaventose (come le differenti tendenze del totalitarismo), che hanno tanto danneggiato i paesi arabofoni negli ultimi tempi, proviene dalla loro stessa civiltà. Al contempo, gli arabi devono riconoscere che i loro pensatori hanno avuto pochissime idee originali, ma che provengono quasi tutte dall'Occidente.