Proprio come Israele si distingue dal resto del Medio Oriente per il suo orientamento essenzialmente occidentale, così gli studi su Israele si differenziano da quelli sul resto della regione: contrariamente allo stato assai primitivo della ricerca altrove, gli studi israeliani possono uguagliare quelli di qualsiasi paese occidentale, come dimostra l'eccellente Nuova enciclopedia. (È "nuova" perché si basa su un'edizione del 1971, L'enciclopedia del sionismo e d'Israele, curata dallo scomparso Raphael Patai, con il 30 per cento in più di materiale).
L'opera in due volumi contiene degli importanti saggi su argomenti come la letteratura ebraica, la storia d'Israele, l'immigrazione in Israele (aliya) e le relazioni fra gli Usa e Israele. L'assegnazione degli spazi è talvolta sconcertante: perché dedicare oltre sette pagine all'Organizzazione sionista d'America ma solo un quarto di pagina all'American Israel Public Affairs Committee? E perché le Nazioni Unite meritano 13 pagine rispetto alle 3 riguardanti David Ben-Gurion? Gli argomenti comprendono non solo gli individui, i luoghi e gli avvenimenti che sono fondamentali, ma anche delle voci impensabili come il sistema assicurativo in Israele, il sionismo in India, la musica liturgica ebraica in Israele e le industrie aeronautiche israeliane. I volumi sono illustrati, e per la maggior parte sono corredati da foto storiche piacevoli e interessanti.
Sebbene consti solamente di due volumi, La nuova Enciclopedia contiene una quantità d'informazioni pari ad altre enciclopedie di quattro tomi (tra cui l'Enciclopedia del Medio Oriente e l'Oxford Enciclopedia del mondo islamico moderno).