Hiro, giornalista e autore di libri residente a Londra, è uno degli scrittori più prolifici sulle attuali questioni politiche del Medio Oriente, con tre studi sulle guerre della regione e altri sull'Iran, l'Asia centrale, l'Islam fondamentalista e sull'intero Medio Oriente. Nessuna delle sue opere apre nuove strade, sono tutte di piacevole lettura e in gran parte attendibili – eccellenti qualità per un autore di dizionari.
Le voci sono ben scelte e molto esaustive, anche se si possono contestare certe scelte. (Perché includere dei termini esoterici della religione come Ghemarah [lo studio, l'analisi della Mishnah per mano degli amoraim, quei maestri che concorsero alla formazione del Talmud, Nd.T. ]e hadith [la vasta raccolta di detti e fatti attribuiti al Profeta Maometto, N.d.T. ] ma escludere del tutto la Turchia?) L'opera contiene degli errori ma non sono numerosi né sono frutto di una distorsione anche se l'autore sembra stranamente indulgente verso il dispotismo. Contrariamente a ciò che è scritto nella voce "alture del Golan", nel 1967, Israele non dichiarò di volere il territorio vinto alla Siria ma appena una settimana dopo che l'aveva preso, si offrì di restituirlo. La cosa peggiore è che Hiro presenta (sotto la voce "al Sabah, Jaber") il punto di vista iracheno in merito al fatto che nel 1990 il Kuwait avesse volutamente "subissato il mercato petrolifero per far abbassare i prezzi e così danneggiare economicamente l'Iraq". Nonostante questi errori, l'autore si astiene in genere dal promuovere un programma ideologico nel Dizionario, il che non è affatto irrilevante in quest'epoca di opere di consultazione politicizzate.
Se il lettore medio troverà il Dizionario di piacevole lettura, lo specialista lo riterrà molto attendibile. Ed entrambi troveranno accessibile il prezzo di 30 $.