Nonostante i violenti attacchi sferrati dai dirigenti della Nazione dell'Islam (NoI) contro il cristianesimo, la chiesa nera ha risposto a malapena. Di conseguenza il NoI si è dimostrato un ponte attraverso cui gli afro-americani si avvicinavano in massa all'Islam. Il loro numero oggi è prossimo a un milione e il direttore del Project Joseph, un raro tentativo cristiano di respingere le avance dell'Islam fra i neri americani, asserisce che "se i tassi di conversione restano immutati, entro il 2020, l'Islam potrebbe diventare la religione dominante nelle aree urbane abitate dagli afro-americani".
Nella sua risposta editoriale a Louis Farrakhan, pubblicata a spese dell'autrice, quest'ultima non ha peli sulla lingua, definendo il leader del NoI "un anticristo e un falso profeta animato dal razzismo. (…) Il suo padre spirituale è Satana". Per dimostrare che Farrakhan "insegna una falsa dottrina", la Dodds analizza dettagliatamente quatto importanti discorsi pronunciati dal leader del NoI nel 1995-96, compreso il discorso pronunciato alla Marcia del milione di uomini [manifestazione organizzata a Washington il 16 ottobre 1995 N.d.T.]. L'autrice è particolarmente sconvolta dal modo in cui lui cerca di "convincere i cristiani privi d'istruzione che i musulmani e i cristiani adorano lo stesso Dio e che la Bibbia e il Corano dicono sostanzialmente la stessa cosa". A tal fine, la Dodds rileva che ripetutamente Farrakhan "prende i testi biblici e li travisa". Ad esempio, egli parafrasa il Salmo 23 ("Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla") per parlare del Dio musulmano. L'autrice evidenzia altresì numerose incoerenze nelle dichiarazioni di Farrakhan, i suoi legami stretti con dittatori come Muammar Gheddafi e la terribile blasfemia di paragonarsi a Dio. È ancora da vedere se la Dodds sia una voce solitaria nel deserto o l'avanguardia di un'importante risposta degli afro-americani cristiani.