La Starr pone un'importante domanda: In che modo, solo nel mondo musulmano, le elite laiche della Turchia hanno rimpiazzato la legge islamica con la legge laica di tipo occidentale? I lettori, però, non dovrebbero cercare una risposta in La legge come metafora, che è scritta in una prosa alla moda post-modernista ma oscura e che compensa la sua mancanza di organizzazione con la teoria e l'egotismo (ci sono troppi pronomi singolari di prima persona). Peggio ancora, la Starr fraintende fatti fondamentali e concetti; ad esempio, apprendiamo che la laicità postula "la parità tra i sessi e le istituzioni statali del mondo occidentale"; quando di fatto ciò implica il ritiro della legge dall'arena pubblica. Il volume non si raccomanda a nessun tipo di lettori, né al grande pubblico né agli accademici.