Notando che "una pace durevole fra Israele e la Siria richiederà molto più di un documento firmato", la Wurmser esamina 40 libri di testo siriani di recente pubblicazione e utilizzati dagli alunni fra gli 8 e i 15 anni per vedere come sono affrontati gli argomenti riguardanti Israele. I risultati non sono confortanti. L'autrice ravvisa una "triste realtà di odio istituzionalizzato non solo contro il sionismo e Israele, ma anche contro 'gli ebrei' in generale". Poi, con lucida precisione, la Wurmser documenta queste accuse. Alcuni di questi punti (come la diffamazione di Israele e degli ebrei) sono tristemente ovvi; altri (la promessa dello Stato siriano di prendersi cura delle famiglie dei "martiri", il fatto di ignorare quasi del tutto il processo di pace) sono più inopinabili.
L'autrice, direttore esecutivo di MEMRI, colloca a giusto titolo questa "ideologia totalitaria integrata" nel contesto più ampio di giustificare la dominazione della Siria da parte del regime di Assad. In altre parole, la Wurmser sostiene che sbarazzarsi della sua "ostilità feroce" verso Israele farebbe vacillare la legittimità dei governanti e in definitiva il loro controllo sul potere. "Abbandonare il perpetuo stato di conflitto e il jihad priverebbe il regime della sua pretesa di sacrificio per il bene della società. Vanificherebbe la scusa invocata dal regime per giustificare le difficoltà economiche. Priverebbe il regime delle fondamenta della legge marziale e dello stato di emergenza come pure lo priverebbe della giustificazione addotta per detenere il controllo assoluto sulla vita privata anche, quella dei suoi bambini". Alla fine, dunque, il mendace sistema baathista lascia la Siria tragicamente intrappolata in "una guerra che non può permettersi e in una pace alla quale il suo regime non può sopravvivere".