La Kahf, una docente dell'Università dell'Arkansas, fornisce delle informazioni interessanti, ma elabora da ciò una tesi ingannevole e perfino falsa. Ella mostra che, in epoca medievale, l'Occidente considerava la donna musulmana una termagant, un termine inglese arcaico in genere applicato ai musulmani e che sta a significare "donna litigiosa e arrogante; una virago, una megera o una bisbetica". Gli europei hanno fortemente disapprovato questo genere di donna, considerandola una vera minaccia. Poi, nel XVII secolo, l'immagine della donna musulmana è cambiata quando entrarono in scena "il velo e l'harem". Il nuovo termine (di origine turca) utilizzato per descrivere la donna musulmana fu odalisca, "una povera schiava dell'harem". Con qualche evoluzione, questa immagine di oppressione è rimasta dominante nella visione occidentale.
Come si spiega questo cambiamento? La probabile risposta è semplice: prima del VII secolo, gli europei sapevano poche cose dei musulmani e così proiettavano su di essi le proprie caratteristiche, comprese le figure femminili forti. Poi, quando i viaggiatori e gli studiosi fornirono delle informazioni esaustive, queste idee del tutto bizzarre furono rimpiazzate da altre più fondate. In particolare, l'immagine della donna "aggressiva, esuberante" di un'epoca precedente fu sostituita da una figura più realistica di donna musulmana estremamente dimessa e paziente. Ma come fanno i postmodernisti, la Kahf ignora questa spiegazione piena di buonsenso, preferendone una più complessa e più insidiosa. L'autrice non attribuisce le nuove visioni a una conoscenza migliorata ma a dei cambiamenti nelle "norme culturali occidentali legate alla femminilità e al sesso". In altre parole, il diverso modo di raffigurare la donna musulmana è dovuto a un cambiamento delle attitudini europee. Con questo la Kahf intende dire che tutte le verità sono valide. Un'epoca raffigura la donna musulmana in un modo, un'altra era la dipinge diversamente – e non c'è nessuna ragione obiettiva per considerare un'immagine più esatta dell'altra. Tale è la stupidità del mondo accademico odierno.