"Quello che cerco di fare nel saggio che segue è estrarre gli elementi essenziali della questione curda e dei problemi curdi che incidono direttamente sulle politiche interne ed esterne dell'Iran e della Turchia". Questa sembra essere un'ottima idea, e Olson, un docente dell'Università del Kentucky e autore prolifico sulle questione curde, sembrerebbe la persona giusta per farlo. La sua tesi che le relazioni turco-iraniane riguardo alla questione turca mostrano "una grande continuità" dal passato imperiale al presente repubblicano non è altro che una provocazione. Purtroppo, però, il punto di vista dell'autore che l'ignoranza in merito alla questione curda è in qualche modo il risultato degli interessi delle grandi potenze e delle loro politiche instabili (lui accusa la Turchia e Israele di attuare "una pulizia etnica delle minoranze più numerose della popolazione" ma ritiene che l'Iraq non sia colpevole di un tale crimine) rende il suo studio meno che attendibile. Inoltre, gli otto capitoli del suo volume sono caratterizzati dalla discontinuità, saltando da un argomento all'altro e fornendo solamente una trattazione irregolare. Le biblioteche dovrebbero lasciare perdere questo studio e acquistare piuttosto The Kurds and the Future of Turkey (1997) di Michael Gunter e la sua opera The Kurds in Turkey (1990) come pure il recente studio di Kemal Kirisci e Gareth M. Winrow, The Kurdish Question in Turkey.