La Modern Library (la casa editrice americana che ha pubblicato il testo originale in inglese N.d.T.) ha tentato di tornare alla ribalta lanciando un'ampia e ambiziosa serie di volumi confezionati con eleganza, la maggior parte dei quali sono opera di autorevoli specialisti. Non è così per questo volumetto sulla storia islamica, un resoconto scandalosamente apologetico e fuorviante scritto da un'ex-suora che tira acqua al proprio mulino.
L'apologia comincia con il Profeta Maometto e si conclude ai nostri giorni. La Armstrong si prende il disturbo di smussare ogni spigolo duro, di trovare una spiegazione convincente per ogni cosa spiacevole e di nascondere ciò che lei non riesce altrimenti a giustificare. L'autrice ammette che il massacro della tribù ebraica dei Qurayza sia stato "un orribile episodio", ma invita il lettore a non giudicare secondo i criteri di oggi: il relativismo morale è caduto così in basso? Per quanto riguarda il nascondere ciò che non riesce a giustificare, la Armstrong ha la temerarietà di dipingere i musulmani che vivono in Occidente come "assediati e in pericolo", senza fare il minimo riferimento a fanatici come lo sceicco cieco di New York o Cemaleddin Kaplan, conosciuto sotto il nome di "califfo" di Colonia. E se i musulmani sono oppressi in Occidente, perché vogliono emigrarvi in massa?
Le inesattezze permeano questo testo vergognosamente disonesto. Il racconto dell'autrice della rottura del trattato di Hudaybiya ("i Quraysh violarono il trattato attaccando uno degli alleati tribali del Profeta") presenta dei fatti falsi (non furono i Quraysh ad attaccare, ma uno dei suoi alleati tribali, i Bani Bakr) e massacra in questo modo tutta l'importanza di questo episodio. Né lei riesce ad avere la nozione del tempo: "Alla vigilia del secondo millennio cristiano", la Armstrong dichiara con la sua consueta enfasi, "i Crociati massacrarono a Gerusalemme circa trentamila tra ebrei e musulmani". Ma la vigilia di quel millennio era il 999 e il massacro dei Crociati ebbe luogo nel 1099. Rivolgendo l'attenzione a oggi, l'autrice afferma che Malcolm X "è stato deluso dalla Nazione dell'Islam (…) quando scoprì il lassismo morale di Elijah Muhammad". Ebbene, "è stato deluso da" è un modo di dire, ma un verbo più esatto potrebbe essere "è stato espulso da". Come pure, la Armstrong attribuisce a Malcolm X la fondazione della Missione musulmana americana, un'istituzione che, di fatto, ha visto la luce solo nel 1981, ossia sedici anni dopo la sua morte.
Queste inesattezze rappresentano solo una minima parte degli errori, dall'inizio alla fine, grandi e piccoli, degli atti e omissioni che rovinano l'orribile libro della Armstrong. Si consiglia di evitarlo a tutti i costi.