A giugno, i redattori di The Weekly Standard hanno chiesto a 28 scrittori, pensatori, attivisti e politologi che cosa ne pensassero della seguente asserzione:
I conservatori di tutto il mondo sono in uno stato particolare. Da una parte, le loro idee sembrano essere predominanti; dall'altra parte, i partiti e i politici che le rappresentano sembrano farsi battere [ovunque]. Clinton, Blair e Jospin sono vittoriosi, mentre i politici alleati con ciò che noi consideriamo essere delle idee "conservative" come l'economia di mercato, la regolamentazione, la dimensione del governo e la morale tradizionale sono scossi da una disfatta dopo l'altra. Negli Stati Uniti, il Congresso repubblicano è andato alla deriva in seguito alla rielezione di Bill Clinton. Che cosa sta accadendo? Che cosa significa questo? Che ne è stato del conservatorismo fiducioso della Thatcher, di Reagan e della vittoria repubblicana al Congresso nel 1984?
Una possibile spiegazione è questa: Immaginate di vivere a New York e di essere convinti che cinquant'anni di blocco degli affitti rechino alla città un grave danno economico e che questo è un sistema iniquo. Ma voi avete altresì la fortuna di vivere in un appartamento sottoposto a equo canone e pagate un affitto ben al di sotto dei prezzi di mercato per una simile unità immobiliare. In tal caso, le vostre convinzioni astratte cozzerebbero con la vostra situazione specifica. Nella tradizione di Sant'Agostino, voi desiderereste perseguire un programma conservatore ma non ancora.
Molti si trovano a vivere lo stesso dilemma. Voi accettate che il sistema esistente dell'assistenza pubblica sia un disastro ma impallidite all'idea che i poveri della vostra città restino senza sussidi. Voi riconoscete che la sicurezza sociale non può continuare in questo modo, ma vi preoccupate per i sussidi dei vostri genitori. Paure del genere si applicano a una miriade di altri programmi – la detrazione fiscale degli interessi ipotecari, le leggi sul salario minimo, le sovvenzioni erogate alle arti e alle scienze umane, l'assistenza statale medica e ospedaliera, gli aiuti alle città. In altre parole, lo stato ipergarantista aggrega tutti eccetto i conservatori più determinati.
Per lottare contro questo colosso, i politici devono tener conto che lo status quo ha un grande potere per poi fattorizzare questo nei loro calcoli. Il che significa procedere più lentamente di quel che si vorrebbe, applicando una pressione costante e agendo con grande intelligenza e con una certa furtività. Non sarà facile. Ma del resto ci sono voluti trent'anni, da Franklin Delano Roosevelt e Lyndon Johnson, per costruire lo stato liberale. Demolirlo non sarà probabilmente più rapido.