Grazie alla pirotecnica politica del suo dittatore di talento, l'economia e l'infrastruttura della Siria tendono a essere lasciate in secondo piano. Hafez al-Assad riesce in qualche modo ad agire come il governate di una grande potenza, anche se la sua base materiale è terribile e peggiora progressivamente. Winckler, un docente dell'Università di Haifa, inizia col mettere da parte la politica e anche l'economia politica, concentrandosi piuttosto sulle tendenze demografiche degli ultimi anni. Egli non ha altra scelta se non quella di fare affidamento sulle statistiche siriane, che non sono certo famose per la loro attendibilità; e anche se l'autore è sempre così diplomatico sulla questione della veridicità, vi sono però dei punti nel suo ottimo saggio, dove lui sostiene che le cifre non possono essere del tutto veritiere. Ad esempio, Winckler asserisce in modo delicato che i tassi di fertilità pubblicati per gli anni intorno al 1990 devono essere stati "esagerati in modo considerevole".
Partendo dalla premessa che la rapida crescita della popolazione costituisce "il problema socio-economico più critico" in gran parte del Medio Oriente, Winckler osserva che i tassi della crescita demografica in Siria sono fra i più elevati dell'intera regione. Egli arguisce che non sorprende affatto che la Siria "non sia stata in grado di raggiungere un equilibrio fra la crescita economica e quella demografica".
Strada facendo, l'autore scopre parecchi fatti curiosi e interessanti: oltre un terzo delle donne siriane si sono sposate prima dell'età minima prevista dalla legge (17 anni); il 95 per cento dei primi matrimoni sono intatti; il gran numero di bambini e le poche donne lavoratrici si combinano per dare alla Siria un approssimativo tasso globale del settore economicamente attivo che corrisponde a circa la metà di quello dei paesi sviluppati. Oltre la metà dei disoccupati siriani risiede a Damasco (che ha solo il 10 per cento della popolazione). Nella maggior parte dei casi, la Siria non ha nulla di eccezionale, seguendo le tendenze della sua regione; per un aspetto, tuttavia, essa si distingue: l'urbanizzazione è diminuita in almeno due città (Damasco e Aleppo) ed è aumentata nelle città di provincia (come Raqqa e Tartus).