Il curatore spera che questo suo volume "fornirà un nuovo impeto agli studi sul Medio Oriente" offrendo "un approccio di classe" the enfatizza il ruolo dello Stato e degli attori internazionali. I dieci capitoli del libro si occupano di una regione (l'Africa del Nord), di sei Paesi (la Turchia, l'Egitto, l'Arabia Saudita, la Siria, l'Iraq, l'Iran), di due movimenti irredentisti (i palestinesi e gli armeni) e di un particolare gruppo della popolazione (le donne).
La maggior parte di chi ha offerto il proprio contributo sostiene che gli irrisolti interessi di classe torneranno a ossessionare i governanti autoritari del Medio Oriente. Purtroppo (con la parziale eccezione del capitolo sul Nordafrica di David Seddon), i contenuti di questo volume offrono una ricerca molto poco originale; a peggiorare le cose, le conclusioni sembrano essere mosse da dei presupposti marxisti più che dalla documentazione storica. E questo rende il libro non adatto agli studenti.