Benché l'esecuzione di Osama bin Laden sia stato essenzialmente un atto simbolico e psicologico di controterrorismo, la sua più immediata conseguenza, ironia della sorte, si ripercuote sulle relazioni tra gli Usa e il Pakistan.
- In risposta alla preoccupazione dei pakistani riguardo alla violazione della loro sovranità nazionale, il governo Zardari ha duramente condannato ciò che ha definito "un'azione unilaterale non-autorizzata".
- I membri del Congresso Usa sono talmente irritati per l'apparente protezione che il governo pakistano ha offerto a bin Laden che già parlano di ridurre i 2,2 miliardi di dollari l'anno in aiuti militari.
Obama e Zardari: non più alleati? |
Benché una simile situazione limiti drasticamente le opzioni americane, ecco una raccomandazione di politica realistica che soddisfa gli interessi Usa: rinunciare alla pretesa che i due governi siano alleati e trattare il Pakistan – con le sue innumerevoli madrassah, la sua leadership militare islamista e i suoi servizi di intelligence canaglia – come un zona pericolosa. Adottare una politica di contenimento riguardo all'islamismo che ne risulta, premiando la cooperazione e punendo gli atti ostili. Questo approccio permette in modo flessibile a Washington di collaborare o di far fronte se le circostanze lo giustificano e se i bisogni cambiano.