L'Islam fondamentalista desta sempre più l'attenzione e la preoccupazione dell'Occidente, e nessuna meraviglia. Oltre a una dura retorica anti-occidentale, questa ideologia ha ispirato episodi di violenza come l'attentato contro il World Trade Center a New York e il dirottamento di un volo dell'Air France ad Algeri. Questi ed altri fatti illustrano chiaramente la necessità per gli americani e per gli altri occidentali di affrontare la questione dell'Islam fondamentalista, e per Washington di adottare un approccio molto più energico davanti a questa minaccia utopica radicale.
Esiste una netta distinzione tra l'Islam tradizionale e quello fondamentalista. L'Islam come religione non minaccia l'Occidente, ed è di fatto tollerante, affascinante e profondamente convincente. I sostenitori dell'Islam fondamentalista, al contrario, si autoproclamano nemici dell'Occidente.
Perché i fondamentalisti detestano l'Occidente? Perché credono che l'Occidente abbia una certa (se non tutta) responsabilità del declino dei musulmani nel mondo avvenuto nel corso degli ultimi due secoli, allettando i musulmani a non osservare i precetti e le esigenze del Corano (il testo sacro dell'Islam). Per tornare ad avere la forza e la ricchezza che detenevano in epoca medievale, i fondamentalisti pensano che i musulmani debbano tornare al Corano. E per farlo, devono rifuggire i costumi seducenti, e perfino depravati, dell'Occidente. I fondamentalisti sostengono altresì che artisti come Madonna e Michael Jackson facciano parte di un complotto per corrompere l'Islam.
Per sua natura, l'Islam fondamentalista è radicale e anti-occidentale. Non c'è qualcosa di simile a un fondamentalista "moderato". Grazie a un lavoro in seno al sistema esistente, tutti i fondamentalisti cercano di trasformare la società conformemente alla loro visione. Tutti rifiutano la vita quotidiana a favore di qualcosa di più sublime. In breve, essi cercano di stabilire un ordine totalitario.
La politica degli Usa
Questo radicalismo implica che il governo americano deve tenere testa ai fondamentalisti con forza e chiarezza. La cooptazione non può funzionare; una politica di contenimento deve essere la strategia. A livello internazionale, ciò significa sostenere i Paesi che sono attivi nella lotta contro il fondamentalismo islamico come l'Algeria, l'Egitto, Israele e la Turchia. Il che significa sostenere i musulmani moderati – una minoranza coraggiosa e in difficoltà – con finanziamenti e rispetto. E ciò comporta sicuramente una forte opposizione ai Paesi che appoggiano il fondamentalismo come l'Afghanistan, l'Iran, il Pakistan e il Sudan.
Sulla questione della democrazia, Washington non deve promuovere delle elezioni democratiche come fini a se stesse. Le consultazioni elettorali non devono essere considerate come l'inizio del processo democratico, ma come il suo coronamento, la felice conseguenza che fa seguito alla creazione di una società civile (il principio di legalità, la libertà di parola, i diritti di proprietà e così via).
Negli stessi Stati Uniti, il governo federale deve prendere delle misure per controllare le sue frontiere in modo che i fondamentalisti non possano entrare nel Paese così liberamente come in passato. Inoltre, alle forze dell'ordine deve essere permesso di raccogliere informazioni sui fondamentalisti musulmani già nel Paese, un compito di fondamentale importanza che in base all'attuale legge esse non possono espletare .
Insomma, l'Islam non è il nemico, ma quello fondamentalista lo è. Esso ha preso di mira gli americani e loro devono essere pronti a rispondere.