Chi è il più importante uomo politico europeo vivente oggi? Io dico esplicitamente che è Geert Wilders. Perché più di tutti è in grado di occuparsi della sfida islamica che il Vecchio Continente si trova ad affrontare. La sfida islamica consta di due componenti: da un lato c'è l'indebolimento della fede cristiana nella popolazione europea combinato ad un inadeguato tasso di natalità e ad una timidezza nei confronti della propria identità culturale; dall'altro spicca un afflusso di immigrati musulmani devoti, prolifici e in possesso di un dogmatico senso del proprio retaggio culturale. Questa situazione solleva profondi interrogativi riguardo al futuro dell'Europa: manterrà la propria civiltà storica o diventerà un continente a maggioranza musulmana dominato dalla sharia, la legge islamica?
Geert Wilders, circondato come sempre da guardie del corpo. |
È un leader carismatico, astuto, di sani principi e senza peli sulla lingua, che ha saputo costruire rapidamente la forza politica più dinamica dei Paesi Bassi. Pur pronunciandosi su un'ampia gamma di argomenti, l'Islam e i musulmani costituiscono il suo cavallo di battaglia. Vincendo la tendenza dei politici olandesi ad essere cauti, Wilders definisce Maometto «un diavolo» e chiede che i musulmani «strappino metà del Corano» se vogliono risiedere in Olanda. Più in generale, Wilders considera che l'Islam stesso sia il problema e non solo la virulenta versione di esso che viene chiamata islamismo. Questo cominciò a diventare chiaro, in Olanda, per la prima volta una decina di anni fa, quando Pim Fortuyn, un docente omosessuale ex-comunista e ex-socialista, cominciò a rendersi conto che i suoi valori e il suo stile di vita erano irrevocabilmente minacciati dalla sharia. Fortuyn anticipò Wilders nel chiedere uno stop all'immigrazione musulmana nei Paesi Bassi con lo slogan l'Olanda è piena e fondò un suo partito politico. Dopo l'assassinio di Fortuyn, nel 2002, per mano di un estremista di sinistra, Wilders ne raccolse l'eredità politica e il suo gruppo di sostenitori. Da allora il Pvv ha ottenuto dei successi importanti a livello elettorale, fino ad ottenere il 6 per cento dei seggi nelle elezioni politiche del novembre 2006 e, addirittura, il 16 per cento nelle europee che si sono svolte nel giugno 2009.
Daniel Pipes e Geert Wilders seduti fianco a fianco nel 2006. |
Sebbene non sia d'accordo con Wilders riguardo l'Islam – personalmente combatto gli islamisti con tutte le mie forze, ma rispetto la religione – mi schiero con lui contro questo processo. Rifiuto la criminalizzazione delle divergenze politiche, in particolar modo i tentativi di contrastare un movimento politico di base attraverso le corti di giustizia. Lo faccio perché sono convinto di quanto sia importante difendere la libertà di poter esprimere in pubblico le proprie opinioni anche su chi si considera un avversario, soprattutto in un momento di così forte contrasto.
Ma per ironia della sorte, se Wilders venisse multato o finisse in carcere, questo probabilmente lo rafforzerebbe politicamente tra gli elettori e aumenterebbe le sue possibilità di diventare capo del governo del suo Paese.