Roma, 4 mar. - (Aki) - Secondo Pipes, l'escalation di attacchi armati contro obiettivi americani è cominciata con la presa dell'ambasciata Usa a Teheran nel 1979, dopo la rivoluzione islamica iraniana. "Tutto ha inizio nel 1979 in Iran con la presa dell'ambasciata americana. Per vent'anni, gli Stati Uniti hanno subito attacchi che hanno provocato circa 800 vittime in tutto il Medio Oriente. In passato - ha proseguito Pipes - questi attentati venivano considerati singoli atti criminali, senza capire che si trattava di una vera e propria guerra contro gli Stati Uniti e il mondo occidentale, studiata e pianificata a tavolino. Si è presa coscienza della portata di questo fenomeno solo dopo i fatti dell'11 settembre. Solo allora si è compreso che si era in guerra, e per questo l'amministrazione americana ha attaccato l'Afghanistan. La difficoltà - ha aggiunto - è quella di far comprendere questa realtà ai nostri politici e ai giornali, soprattutto far capire che l'ideologia fondamentalista islamica è strategicamente più pericolosa del terrorismo islamico stesso"'.
Secondo lo storico americano, dunque, il vero pericolo sta nella presenza di partiti che diffondono questa ideologia nel mondo islamico e indottrinano le nuove generazioni. "Il problema sono gli attivisti - ha detto Pipes. È stato solo nel 2004 che il presidente americano George W. Bush ha detto che la guerra contro l'Afghanistan era stata una guerra contro un movimento totalitario che imponeva obbedienza totale alla legge islamica. Si tratta di un'ideologia simile al fascismo e al nazismo - ha sottolineato l'esperto americano - perché decide della vita delle persone dividendo il mondo tra lecito e illecito, tra islamico e miscredente".