In che modo la crisi ucraina ha avuto ripercussioni sulla vita politica in Occidente? Profondamente, ma in modo contraddittorio. L'invasione di Vladimir Putin ha risvegliato le popolazioni addormentate a realtà permanenti del potere, ha esacerbato il de-platforming della Sinistra e ha curiosamente rafforzato nella Destra il fascino del presidente russo.
Le realtà del potere: Una pace lunga un secolo che regnò dopo le guerre napoleoniche lasciò gli europei mentalmente impreparati alla carneficina della Prima guerra mondiale; allo stesso modo, la pace di 77 anni che ha fatto seguito alla Seconda guerra mondiale ha generato un'errata ipotesi europea che il commercio e la diplomazia potessero risolvere i problemi del continente. La forza militare è stata considerata anacronistica come la schiavitù. Sono prevalsi slogan del tipo "Non esiste una soluzione militare" e "La guerra non ha mai risolto nulla".
Nel frattempo, il mondo non occidentale rimane focalizzato sulle verità intramontabili del potere militare e Xi Jinping tenta di fare della Cina un grande potenza egemonica, mentre in Occidente il russo Vladimir Putin crea due nuove "Repubbliche popolari" e invade ripetutamente i suoi vicini per ripristinare l'Impero russo. Kim Jong-un costruisce l'arsenale nucleare della Corea del Nord e Ali Khamene'i aspira a fare lo stesso per l'Iran. Tiranni minori in Venezuela, in Siria e in Birmania schierano le forze armate per brutalizzare il proprio popolo.
Il russo Putin (a sinistra nella foto), il cinese Xi e l'iraniano Rouhani al summit dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, il 14 giugno 2019, a Bishkek. |
Ignorando questi numerosi segnali, molti occidentali si sono svegliati il 24 febbraio apprendendo con sconcerto la notizia dell'invasione russa. Si scopre che la forza brutale non è obsoleta, che il commercio non sostituisce la guerra. Con una rapidità inconsueta, la Svizzera ha messo fine a una neutralità risalente al 1815 e ha sanzionato la Russia. La Svezia e la Finlandia, a lungo scettiche riguardo all'idea di aderire all'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, hanno improvvisamente mostrato interesse a farne parte.
Ma ancor più significativo è il fatto che la Germania abbia cancellato dall'oggi al domani oltre 50 anni di Ostpolitik. Il cancelliere Olaf Scholz ha aumentato la spesa militare con un'infusione una tantum di 100 miliardi di euro e si è impegnato a destinare più del 2 per cento del PIL tedesco alle spese militari, specificando anche quella percentuale nella Costituzione. Per apprezzare il contesto di questo cambiamento, si noti che in Germania il numero dei carri armati in dotazione è diminuito da 5 mila del 1989 a 300 di oggi. Scholz si è inoltre impegnato a creare riserve di energia per carbone e gas naturale, ad acquistare aerei da guerra F-35 e a costruire impianti GNL. Il New York Times ha definito a giusto titolo queste mosse "un sorprendente e improvviso capovolgimento di decenni di politica estera tedesca". Per il momento, la passività delirante è insostenibile.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz riceve una standing ovation durante il suo discorso al Bundestag in risposta all'invasione russa dell'Ucraina, il 27 febbraio 2022. |
Il de-platforming: Le azioni oltraggiose di Putin hanno confermato e rafforzato la tendenza della Sinistra a escludere il dissenso. La Federazione Internazionale Scacchi ha sospeso per sei mesi da tutte le competizioni il campione russo Sergey Karjakin per il sostegno da lui offerto all'invasione. Un direttore d'orchestra russo, Tugan Sokhiev, si è dimesso temporaneamente dalla carica di direttore della New York Philharmonic e dell'Orchestre National du Capitole in Toulouse. Un altro direttore d'orchestra, Valery Gergiev, è stato licenziato dalla Filarmonica di Monaco perché non ha soddisfatto la richiesta del sindaco di Monaco di condannare entro tre giorni la "brutale aggressione di Putin".
Più eclatante è il caso della cantante lirica Anna Netrebko, la quale ha condannato senza esitazione l'invasione, senza però citare per nome Putin: "Sono contraria a questa insensata guerra di aggressione e chiedo alla Russia di porre immediatamente fine a questo conflitto per salvarci tutti. Abbiamo bisogno di pace". Forse aveva paura di menzionare Putin perché temeva per la sua famiglia o per qualche altra legittima preoccupazione. Poco importa: il Metropolitan Opera di New York l'ha licenziata, dichiarando per voce del suo direttore generale Peter Gelb: "Anna è una delle più grandi cantanti nella storia del Met, ma con Putin che ha ucciso vittime innocenti in Ucraina, non c'era modo di andare avanti". La Netrebko ha pertanto annullato preventivamente i concerti programmati in tre importanti sedi europee e il Center Stage Artist Management l'ha scaricata come sua cliente.
La soprano russa Anna Netrebko (a sinistra) e il direttore d'orchestra Valery Gergiev. |
L'Unione Europea ha chiesto ai motori di ricerca di boicottare qualsiasi sito web collegato al governo russo, compresi i suoi media RT e Sputnik, e qualsiasi riproduzione dei loro contenuti. Di propria iniziativa, i colossi della tecnologia hanno modificato i loro algoritmi per punire la Russia.
La tendenza è diventata alquanto assurda. Il pianista Alexander Malofeev, 20 anni, ha denunciato la guerra in Ucraina come "terribile e sanguinosa", ma si è visto comunque annullare i suoi concerti dalla Montreal Symphony Orchestra, che ha dichiarato "inappropriato" il fatto di presentarlo. La Peoria Symphony Orchestra ha sostituito un'opera del russo Rachmaninoff con una del tedesco Beethoven. La Cardiff Philharmonic Orchestra ha cancellato dal suo programma le opere di Tchaikovsky. In Italia, l'Università di Milano-Bicocca ha sospeso un ciclo di lezioni su Fëdor Dostoevskij. Numerosi altri atti simbolici, come gettare nella spazzatura bottiglie di vodka dai nomi russi o ribattezzare la salsa "Russian dressing" hanno completato l'idiozia.
Questi precedenti denotano una tendenza inquietante: clienti abbandonati a meno che non sostengano Black Lives Matter, studenti espulsi se dubbiosi sul cambiamento climatico antropogenico, dipendenti licenziati per non aver firmato petizioni che condannano "l'islamofobia", negozi costretti a chiudere a causa di azioni legali per riluttanza ad approvare i matrimoni gay, Stati che perdono affari a causa dei servizi igienici transgender.
Intanto continua il giro di vite sulle critiche all'islamismo. Nella stessa Germania che ha trovato la sua fermezza contro la Russia, Michael Stürzenberger è stato multato di 800 euro per i suoi pensieri inaccettabili sull'Islam. La Destra mainstream può aspettarsi di ritrovarsi sempre più censurata sulle piattaforme ed esclusa.
Putinismo: La crescente rabbia della Destra per queste e altre politiche della Sinistra incoraggia un debole per Putin, più visibilmente negli Stati Uniti, sebbene chiaramente evidente anche in Francia e in Canada. La tendenza americana è iniziata con il movimento Tea Party, poi è proseguita con l'elezione di Donald Trump, le "elezioni rubate" del 2020, l'opposizione al vaccino contro il Covid-19, e ora l'invasione dell'Ucraina.
Il conduttore televisivo Tucker Carlson ha espresso laconicamente questa tendenza affermando: "Putin mi ha mai chiamato razzista? Ha minacciato di farmi licenziare per non essere stato d'accordo con lui?" Carlson è arrivato a chiedersi se Putin avesse promosso la "discriminazione razziale" nelle scuole, prodotto fentanyl o se avesse tentato di "soffocare il Cristianesimo".
Il conduttore di Fox News Tucker Carlson offre il suo sostegno a Putin, il 22 febbraio 2022. |
Lo stesso Putin ha astutamente cavalcato questa empatia, presentandosi come un sostenitore della Destra che rappresenta i valori tradizionali. Un mese dopo aver invaso l'Ucraina, Putin ha dedicato un intero discorso a quella che lui ha definito "la cancel culture" e ha audacemente paragonato le critiche di Sinistra della scrittrice J.K. Rowling (a causa delle sue opinioni sul transgenderismo) all'Occidente che vuole cancellare la Russia, "un intero Paese millenario". Rifiutando questa premessa, la Rowling ha risposto su Twitter con l'hashtag #IStandWithUkraine, io sto con l'Ucraina, ma il paragone ha riscontrato un certo favore.
Riassumendo: la condanna occidentale quasi unanime dell'invasione russa ha rafforzato la determinazione militare anche se ha ulteriormente degradato la vita politica.
Aggiornamento del 30 marzo 2022: Anna Netrebko ha stigmatizzato l'invasione dell'Ucraina ("Condanno espressamente la guerra contro l'Ucraina e il mio pensiero va alle vittime di questa guerra e alle loro famiglie") e ha preso le distanze da Putin ("Non sono membro di alcun partito politico né sono alleata di alcun leader della Russia") ma, ancora una volta, non ha citato Putin per nome, pertanto il direttore generale del Metropolitan Opera di New York Gelb ha nuovamente evidenziato come la sua posizione fosse inadeguata:
Dopo aver letto la dichiarazione di Anna, non siamo disposti a cambiare la nostra posizione. Se Anna dimostrasse di essersi veramente e completamente dissociata alla lunga da Putin, sarei disposto ad avere una conversazione.