DC Insider: Quali erano gli obiettivi degli autori dell'11 settembre?
Daniel Pipes: È opinione diffusa che gli islamisti ravvisino nella sconfitta dei russi in Afghanistan la causa principale del successivo crollo dell'Unione Sovietica e che abbiano deciso, dopo questo crollo, di distruggere gli Stati Uniti. Ovviamente, gli attacchi dell'11 settembre non hanno raggiunto neanche lontanamente questo obiettivo.
DC Insider: Qual è la lezione principale da trarre dall'11 settembre?
Pipes: Il fatto di poter uccidere migliaia di persone, causare ingenti danni economici mondiali, creare grandi disordini politici, senza mai riuscire a raggiungere gli obiettivi. Nonostante tutte queste turbolenze non è stato ottenuto quasi nulla. In effetti, da un punto di vista islamista, o jihadista, si potrebbe affermare che sia stato controproducente portare l'attenzione globale sull'aggressione islamista.
In una certa misura, il movimento islamista ha imparato che la violenza non è efficace. È molto meglio lavorare attraverso le istituzioni – educative, giuridiche, politiche, mediatiche e così via dicendo – in seno al sistema. Si prenda, ad esempio, il Southern Poverty Law Center, un'importante organizzazione un tempo focalizzata sui diritti civili per i neri e che ora è diventata un alleato degli islamisti.
Vent'anni dopo, uno squallido striscione con lo slogan "Restiamo uniti", è ancora appeso al terminal principale degli autobus di Manhattan. |
DC Insider: Le conseguenze dell'11 settembre hanno generato molti tipi di disaccordi su questioni come la responsabilità e le cause degli attacchi. È stato l'inizio della grande spaccatura tra Sinistra e Destra che vediamo oggi?
Pipes: A breve termine, l'11 settembre ha riunito gli americani. "Restiamo uniti" era lo slogan che per poco tempo corrispose alla realtà. Ma poi, i profondi disaccordi sulle cause e le implicazioni dell'attacco sono diventati fondamentali. Per i conservatori, gli attentati erano opera di estremisti che odiano gli americani per ragioni ideologiche, mentre per i liberal gli attacchi erano frutto degli errori di politica estera degli Stati Uniti, errori che hanno reso il Paese parzialmente o addirittura completamente responsabile dell'accaduto.
In qualche modo, questo dibattito ha inaugurato tra la Sinistra e la Destra negli Stati Uniti le divergenze di opinioni alle quali assistiamo oggi, con così tante questioni su cui le due parti sono in disaccordo così profondamente da non riuscire a trovare un terreno comune: aborto, armi da fuoco, transessuali, e così via dicendo. Non sto dicendo che l'11 settembre abbia causato quella frattura, ma che ha sicuramente contribuito a questo problema.
DC Insider: L'11 settembre ha ispirato innumerevoli teorie del complotto. Come autore di due libri sulle teorie cospirazioniste, ritiene che qualcuna di esse sia plausibile?
Pipes: In realtà, esiste solo una teoria cospirazionsta significativa, che è quella secondo la quale il governo degli Stati Uniti sarebbe stato dietro gli attacchi dell'11 settembre per giustificare la lotta contro l'Islam e l'attacco all'Afghanistan. Alcuni sondaggi europei hanno rilevato che un terzo della popolazione ci credeva, così come molti musulmani. Plausibile? No. L'idea secondo la quale l'11 settembre sarebbe stato preparato dall'interno è un'assurdità, ma è un'idiozia importante, visto che ha avuto un impatto politico.