L'Islam fondamentalista – il movimento politico che sostiene che "l'Islam è la soluzione" – è l'unica vibrante ideologia anti-americana esistente nel mondo di oggi. In quanto tale, esso rappresenta un fenomeno che gli americani devono conoscere. Qui di seguito, in breve, sette delle sue caratteristiche fondamentali.
Utopistica ideologia radicale. Sebbene l'Islam fondamentalista differisca dalle altre ideologie utopistiche sia nell'origine (essendo ancorato a un credo religioso) sia nei dettagli (chiedendo l'adesione a uno stile di vita religioso), le somiglia molto per portata e ambizione. In modo rivelatore, i fondamentalisti paragonano l'Islam non ad altre religioni ma ad altre ideologie; per esempio, i Fratelli Musulmani egiziani affermano di non essere né socialisti né capitalisti, ma "musulmani".
Totalitario. Considerando l'Islam come la base di un sistema politico che incide su ogni aspetto della vita, i musulmani fondamentalisti trasformano l'Islam da fede personale in un sistema di governo che non conosce vincoli. Al di fuori del proprio movimento, i fondamentalisti vedono ogni sistema politico esistente nel mondo musulmano come profondamente compromesso, corrotto e mendace. Pertanto, i musulmani fedeli al messaggio di Dio devono rifiutare lo status quo e costruire istituzioni completamente nuove. A tal fine, i fondamentalisti proclamano la loro intenzione di fare tutto ciò che devono: ostentano apertamente una sensibilità estremista. La loro devozione alla legge sacra dell'Islam (la shari'a) consente loro di interferire in tutti gli aspetti della vita, dalla politica alle relazioni familiari. "Nel lessico culturale islamico, non ci sono termini come compromesso e resa", dichiara un portavoce di Hamas.
Anti-democratico. Come Hitler e Allende, che hanno sfruttato il processo democratico per raggiungere il potere, i fondamentalisti prendono attivamente parte alle elezioni. Come i personaggi indicati all'inizio di questo paragrafo, anche loro a volte hanno successo (più di recente, in Turchia). La domanda cruciale è: una volta al potere, rimarrebbero democratici? Non ci sono molte prove concrete su questo punto, ma le dichiarazioni di portavoce fondamentalisti di Paesi disseminati geograficamente indicano un aperto disprezzo per la sovranità popolare. Ahmad Nawfal, un Fratello Musulmano della Giordania, afferma che "[se dovessimo] scegliere scelta tra democrazia e dittatura, scegliamo la democrazia. Ma se la scelta è tra Islam e democrazia, scegliamo l'Islam". Hadi Awang del PAS (Partai Islam Se-Malaysia, il Partito islamico pan-malese) puntualizza senza mezzi termini: "Non mi interessa la democrazia, l'Islam non è democrazia, l'Islam è l'Islam. I fondamentalisti difficilmente rinunciano al potere, una volta che l'ottengono.
Antisemita. Coerentemente con l'osservazione di Hannah Arendt sul fatto che i movimenti totalitari sono necessariamente antisemiti, i musulmani fondamentalisti brulicano di ostilità verso gli ebrei. Accettano di fatto ogni mito cristiano sugli ebrei che cercano di controllare il mondo, quindi aggiungono il loro colpo di scena sugli ebrei che distruggono l'Islam.
Anti-occidentale. Passata inosservata da parte della maggior parte degli occidentali, la guerra è stata dichiarata unilateralmente all'Europa e agli Stati Uniti. I fondamentalisti stanno reagendo a quella che considerano essere un complotto secolare architettato dall'Occidente per distruggere l'Islam. Ispirato da un presunto odio in stile crociato per l'Islam e da un'avidità imperialista per le risorse musulmane, l'Occidente ha cercato per secoli di neutralizzare l'Islam. Lo ha fatto attirando i musulmani lontano dall'Islam attraverso la sua cultura volgare (blue jeans, hamburger, programmi televisivi, musica rock) e la sua cultura più elevata (vestiti alla moda, cucina francese, università, musica classica). In tale ottica, un gruppo fondamentalista pakistano ha di recente definito Michael Jackson e Madonna "terroristi culturali" e ha chiesto che i due americani siano processati in Pakistan. 'Ali Belhadj del FIS algerino (Fronte Islamico di Salvezza) ridicolizza la civiltà occidentale come "sifilidità".
Non disposto a coesistere. L'odio nei confronti dell'Occidente ispira con esso una lotta per la supremazia culturale. I fondamentalisti considerano la rivalità come culturale, e non politica. "È una lotta di culture", spiega un leader dei Fratelli Musulmani, "non tra Paesi forti e Paesi deboli. Siamo sicuri che la cultura islamica trionferà". Ma come si ottiene questa vittoria? Producendo musica migliore o trovando una cura per il cancro? Affatto, come Kalim Siddiqui, un portavoce dell'Iran a Londra, afferma chiaramente: "Gli americani che stringono le foto delle loro fidanzate non sarebbero all'altezza dei soldati dell'Islam che stringono copie del Corano e cercano la shahada [martirio]". In altre parole, l'Islam trionferà attraverso la volontà e l'acciaio.
Belligerante . L'Islam fondamentalista incoraggia comportamenti violenti e aggressivi. Hamas e la Jihad Islamica hanno ripetutamente preso di mira israeliani e altri ebrei, uccidendo circa centocinquanta individui negli ultimi due anni e mezzo. Dal 1983, i gruppi fondamentalisti ricorrono alla violenza contro l'Occidente. Gli americani sono stati presi di mira nell'ambasciata americana a Beirut (due volte), nella caserma dei arines a Beirut, nell'ambasciata in Kuwait e nel World Trade Center.
Tuttavia, i misfatti commessi dai fondamentalisti in Occidente impallidiscono rispetto alla loro aggressione in Medio Oriente. Come altri rivoluzionari, subito dopo aver preso il potere i fondamentalisti cercano di espandersi a spese dei loro vicini. I khomeinisti hanno cercato quasi immediatamente di rovesciare i regimi musulmani non fondamentalisti in Bahrein e in Egitto. Nello stesso spirito, i fondamentalisti afghani hanno invaso il Tagikistan. Le loro controparti sudanesi hanno riacceso la guerra civile contro cristiani e animisti nella parte meridionale del Paese, per poi fare del Sudan la base per altre violenze (ad esempio, un attacco alla vita del presidente egiziano Husni Mubarak).
Queste attività rappresentano un pericolo molto reale. La presa del potere da parte dei fondamentalisti, anche solo in pochi Paesi, creerebbe probabilmente un nuovo ordine politico in Medio Oriente, con conseguenze potenzialmente disastrose. Israele dovrebbe probabilmente affrontare un ritorno alla sua infelice condizione dei giorni passati, assediato dal terrorismo e circondato da Stati nemici. I disordini civili nelle aree produttrici di petrolio potrebbero portare a un drammatico aumento del costo dell'energia. Gli Stati canaglia, già numerosi in Medio Oriente (Iran, Iraq, Siria, Sudan, Libia) si moltiplicherebbero, portando a corse agli armamenti, più terrorismo internazionale e guerre, molte guerre. I massicci flussi in uscita di rifugiati in Europa potrebbero indurre una svolta politica reazionaria che aumenterebbe notevolmente il già preoccupante appello da parte di fascisti come Jean-Marie Le Pen, che lo scorso anno ha ottenuto il 15 per cento dei voti francesi".
Tenuto conto di queste caratteristiche, ci conviene vedere l'Islam fondamentalista per la forza ostile che è, e non trasformarlo in qualcosa che vorremmo che fosse.