Introduzione del simposio:
Prima c'è stata la Primavera araba. Poi la crisi finanziaria globale del 2008. Successivamente la Brexit. L'opinione diffusa internazionale sembra sempre inconsapevole dei grandi cambiamenti che stanno per accadere. Nel presente, ci sono alcuni dati sul futuro. Dieci anni fa, chi avrebbe potuto prevedere sviluppi a sorpresa come i tassi d'interesse negativi, la potenziale disgregazione dell'Unione Europea, l'effetto Donald Trump, i droni, l'uso di auto senza conducente, l'ascesa dell'Isis, la miriade di usi dell'intelligenza artificiale e i big data, l'indipendenza energetica degli Stati Uniti, la comparsa del virus Zika o la velocità con cui i robot stanno portando via i lavori. TIE ha chiesto a più di cinquanta ideologi di spicco quali sviluppi impensati potrebbero sconvolgere il mondo fra dieci anni.
Prevedo due sviluppi sorprendenti nelle aree di cui mi occupo.
Innanzitutto, come indicato da metà degli austriaci che di recente hanno votato per il candidato alle elezioni presidenziali del Partito della libertà, in Europa è in atto una ribellione contro l'immigrazione permissiva e il multiculturalismo. Ci si aspetta di vedere i partiti populisti attuare politiche di rigore nei confronti delle popolazioni musulmane, che risponderanno con rabbia e violenza. Ne conseguiranno una serie di rivolte popolari di lieve entità che porteranno a scontri su larga scala. Alla fine, i musulmani, in numero considerevole, non troveranno l'Europa congeniale e l'abbandoneranno per i Paesi a maggioranza musulmana. Io definisco questo una "separazione di civiltà".
A maggio del 2016, Norbert Hofer ha ottenuto il 49,65 per cento dei consensi alle elezioni presidenziali. |
In secondo luogo, il movimento islamista sembra essere forte e in crescita, utilizzando una vasta gamma di tattiche che vanno dal fanatico istinto omicida del califfato dello Stato islamico al crescente autoritarismo del presidente turco Erdoğan. Eppure, io prevedo che il movimento sarà molto indebolito nell'arco di un decennio. Due motivi sono principalmente responsabili di questo declino: gli islamisti sono sempre più inclini a ingaggiare lotte intestine (come in Siria) e le popolazioni musulmane, in genere, non accettano le restrizioni imposte dagli islamisti quando le sperimentano (si pensi agli egiziani sotto Morsi). Il crollo della Repubblica islamica dell'Iran sarà il culmine di questo declino, che porterà a un'era post-islamista.