Il 27 gennaio, Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che stabilisce procedure radicalmente nuove per occuparsi degli stranieri che chiedono di entrare negli Stati Uniti. Prendendo spunto dall'espressione "controllo estremo" già usata, l'ordine spiega che
per proteggere gli americani è necessario assicurarsi che coloro a cui è permesso entrare nei nostri confini non abbiano atteggiamenti ostili nei confronti del nostro Paese o dei nostri principi fondanti. Gli Stati Uniti non possono, e non dovrebbero ammettere coloro i quali non sostengono la Costituzione o coloro i quali privilegiano alla legge americana ideologie violente. Inoltre, gli Stati Uniti, non dovrebbero ammettere coloro i quali perpetrano atti di intolleranza e di odio (inclusi gli "omicidi d'onore" e altre forme di violenza contro le donne, o la persecuzione di coloro i quali praticano religioni diverse dalla propria) o coloro i quali opprimerebbero gli americani di qualsiasi razza, genere o orientamento sessuale.
Donald Trump che firma un ordine esecutivo al Pentagono, il 27 gennaio 2017. |
Questo brano suscita diversi interrogativi riguardo a come si tradurrà nel concreto il controllo estremo. Come distinguere gli stranieri che "non assumono atteggiamenti ostili verso il paese e i suoi principi fondanti" da quelli che non lo fanno? I funzionari governativi come riusciranno a identificare "coloro i quali privilegiano alla legge americana ideologie violente"? Più specificamente, dal momento che le nuove procedure sono quasi esclusivamente motivate dalla paura di fare entrare più islamisti nel paese, come si fa a identificarli?
Io direi che questi sono obiettivi fattibili e l'ordine esecutivo fornisce la base per realizzarli. Al contempo, essi sono costosi e richiedono molto tempo e grande abilità. Si può tenere lontano gli islamisti, ma non sarà facile.
La sfida
Per islamisti (contrariamente ai musulmani moderati), intendo quel 10-15 per cento di musulmani che cerca di applicare integralmente la legge islamica (la Shari'a). Gli islamisti vogliono garantire l'attuazione di un codice medievale che chiede (fra tante altre cose) di limitare i diritti delle donne, sottomettere i non musulmani, il jihad violento e l'istituzione di un califfato che domini il mondo.
Per numerosi non musulmani, l'avanzata islamista negli ultimi quarant'anni ha reso l'Islam sinonimo di estremismo, disordini, aggressività e violenza. Ma il problema sono gli islamisti e non tutti i musulmani: sono loro, e non i musulmani nel loro insieme, che devono essere senza alcun indugio esclusi dagli Stati Uniti e da altri paesi occidentali. Non solo questo, ma i musulmani anti-islamisti sono la chiave per porre fine all'impennata islamista, perché soltanto loro possono offrire un'alternativa umana e moderna all'oscurantismo islamista.
Tuttavia, l'identificazione degli islamisti non è una cosa da poco, visto che non esiste alcun test semplice per farlo. L'abbigliamento può essere fuorviante perché alcune donne che indossano lo hijab sono anti-islamiste, mentre i musulmani praticanti possono essere sionisti. E anche l'attività o la professione esercitata non è indicativa: certi ingegneri specializzati in alta tecnologia sono degli islamisti violenti. Allo stesso modo, il fatto di portare la barba, astenersi dal bere alcolici, pregare cinque volte al giorno e praticare la poliginia non dice nulla sulle idee politiche di un musulmano. A rendere la situazione ancor più difficile, gli islamisti spesso praticano la dissimulazione e fingono di essere moderati, mentre alcuni credenti cambiano opinione col passare del tempo.
Infine, le diverse sfumature di grigio rendono confusa la situazione. Come osservato da Robert Satloff del Washington Institute, un libro pubblicato nel 2017 dalla casa editrice Gallup, dal titolo Who Speaks for Islam? What a Billion Muslims Really Think, e basato su un sondaggio condotto su oltre 50mila musulmani in dieci paesi, ha rilevato che il 7 per cento dei musulmani ritiene che gli attacchi dell'11 settembre siano "del tutto giustificati", il 13,5 per cento considera gli attentati del tutto o "ampiamente giustificati" e il 36,6 per cento in larga misura o "in un certo modo giustificati". Quale di questi gruppi può definirsi islamista e quale no?
Di fronte a queste sfide intellettuali, non sorprende che i burocrati americani siano incompetenti, come ho dimostrato in un lungo articolo pubblicato sul mio blog e dal titolo "The U.S. Government's Poor Record on Islamists" ("Il bilancio mediocre del governo americano riguardo agli islamisti). Gli islamisti hanno ingannato la Casa Bianca, il dipartimento della Difesa, della Giustizia, degli Affari Esteri e del Tesoro, il Congresso, numerose agenzie delle forze dell'ordine e parecchie municipalità. Alcuni esempi:
- Nel 2001, il Pentagono ha invitato a pranzo Anwar al-Awlaki, l'islamista americano che in seguito lo stesso Pentagono ha ucciso con un missile lanciato da un drone.
Nel 2001, il Pentagono ha invitato a pranzo Anwar al-Awlaki. Nel 2011, lo ha ucciso con un missile lanciato da un drone. |
- Nel 2002, il portavoce dell'FBI, Bill Carter, ha definito l'American Muslim Council (AMC) come "la maggiore organizzazione rappresentativa dei musulmani negli Stati Uniti". Solo due anni prima, i federali avevano arrestato il fondatore e capo dell'AMC, Abdurahman Alamoudi, per reati legati al terrorismo. Alamoudi ha già scontato circa la metà della sua pena di 23 anni di reclusione.
- Nel 2003, George W. Bush ha nominato, pensate un po', l'islamista in incognito Khaled Abou El Fadl membro della Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale.
- Nel 2015, membri del Council on American-Islamic Relations (CAIR) hanno partecipato a delle riunioni alla Casa Bianca nonostante il finanziamento iniziale del CAIR da parte di un gruppo definito terrorista, gli arresti e le espulsioni frequenti dei suoi dipendenti per terrorismo, gli inganni e l'obiettivo di uno dei suoi dirigenti di far diventare l'Islam l'unica religione ammessa in America.
Anche gli pseudo-moderati mi hanno ingannato, malgrado tutta l'attenzione che dedico a questo argomento. Nel 2000, ho lodato un libro di Tariq Ramadan. Quattro anni dopo, mi sono espresso a favore della sua interdizione al soggiorno negli Stati Uniti. Nel 2003, ho stigmatizzato un operativo repubblicano chiamato Kamal Nawash. Due anni dopo, l'ho appoggiato. Queste persone si sono evolute o da quel che ho capito sono cambiate? A distanza di dieci anni, me lo chiedo ancora.
Standard uniformi per il controllo
Tornando all'immigrazione, questo stato di confusione sottolinea la necessità di saperne molto di più sui potenziali visitatori e immigrati. Per fortuna, l'ordine esecutivo di Trump denominato "Protezione della nazione dall'ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti", firmato il 27 gennaio 2017, esige proprio questo. Il decreto auspica "standard uniformi per il controllo" il cui obiettivo è impedire l'ingresso negli Stati Uniti a individui "in maniera fraudolenta con l'intento di causare un danno, o che sono a rischio di causare un danno conseguente alla loro ammissione". L'ordine richiede che la procedura di controlli uniformi e omogenei includa elementi come (il grassetto è mio):
1. Interviste personalizzate;
2. Un database dei documenti di identità presentati dai potenziali visitatori per garantire che un duplicato dei documenti non venga utilizzato da più richiedenti;
3. Moduli di domanda modificati che contengano domande volte a identificare risposte fraudolente e cattive intenzioni;
4. Un meccanismo che garantisca che il richiedente sia chi afferma di essere;
5. Un metodo per valutare la probabilità che il richiedente diventi una persona in grado di contribuire positivamente alla società e la capacità del richiedente di contribuire agli interessi nazionali; e
6. Un meccanismo per valutare se il richiedente abbia o no l'intenzione di commettere reati o azioni terroristiche dopo essere entrato negli Stati Uniti.
Gli elementi 1,3,5 e 6 permettono ed esigono la procedura descritta nell'analisi qui di seguito e che comprende due componenti principali: una indagine accurata e degli interrogatori intensivi.
Indagine
Quando una persona chiede un nulla osta di sicurezza, il controllo dei dati personali dovrebbe includere un'indagine sulla sua famiglia, gli amici, le associazioni, la carriera professionale, i gruppi di cui fa parte e su altre attività. Gli agenti dovrebbero sondare le dichiarazioni, i legami e le azioni discutibili di dette persone e anche eventuali anomalie e lacune. Se ravvisassero qualcosa di poco chiaro, dovrebbero esaminarlo con maggiore attenzione ed essere molto guardinghi. L'accesso ai segreti del governo è più importante dell'accesso al paese? L'iter burocratico relativo all'immigrazione dovrebbe cominciare con un'indagine sul potenziale immigrato e come per il nulla osta di sicurezza i servizi di controllo alle frontiere dovrebbero individuare gli eventuali problemi.
Inoltre, come per il nulla osta di sicurezza, questo processo dovrebbe avere una dimensione politica: la persona in questione ha una visione in linea con quella della Costituzione? Non molto tempo fa, soltanto personaggi pubblici come intellettuali, attivisti e figure religiose esprimevano il loro punto di vista. Ora però, con Internet e i suoi inviti a formulare costantemente e pubblicamente osservazioni per iscritto o attraverso video, soprattutto sui social media (Facebook, Twitter etc.), chiunque esprime posizioni forti prima o poi li condivide con la rete. Questi dati sono assolutamente preziosi perché offrono una chiara visione delle idee senza filtro espresse in merito ad argomenti importanti e sensibili quali l'Islam, i non musulmani, le donne e la violenza come una tattica. (Lo sfruttamento di questa risorsa sembra scontato, ma non per l'Ufficio immigrazione degli Stati Uniti, imponendo così un'autolimitazione grossomodo paragonabile a quella imposta alla polizia belga che non può condurre raid dalle 21 di sera alle 5 del mattino.)
Chiunque esprime posizioni forti li condivide prima o poi sui social media |
Nel caso di jihadisti virulenti, palesi e conclamati, questa indagine in genere è sufficiente per fornire elementi di prova che gli precludono l'ingresso nel paese. Anche alcuni islamisti non violenti annunciano con orgoglio la loro mancanza di moderazione. Molti islamisti però adottano un tono più mite e sottile, il loro obiettivo è quello di sembrare moderati per poter entrare nel paese e poi imporre la Shari'a con mezzi leciti. Come indicato da alcuni degli esempi sopra citati, come Abou El Fadl o il CAIR, l'indagine spesso si dimostra inadeguata in questi casi, perché i cauti islamisti celano i loro obiettivi e li dissimulano con disinvoltura. Il che ci porta agli interrogatori per l'ingresso.
Forse l'ispettore Jacques Clouseau lavorava davvero per la polizia belga. |
Interrogatori per l'ingresso
Ipotizzando che gli islamisti rispettosi della legge nascondano abitualmente le loro idee, è necessario sottoporli a un interrogatorio prima di consentire loro l'ingresso nel paese. Naturalmente, l'interrogatorio deve essere volontario, perché nessuno è obbligato a fare domanda per immigrare, ma deve essere anche molto rigoroso. Per la precisione esso dovrebbe essere:
Registrato. Con il permesso esplicito della persona interrogata ("Sei consapevole e accetti che questa intervista sia registrata?"), la conversazione dovrebbe essere apertamente videoregistrata, in modo che la procedura sia inequivocabilmente documentata. Questo permette che le parole dell'interrogato, il tono, il modo di parlare, le espressioni facciali e il linguaggio del corpo siano oggetto di un esame più approfondito. È importante osservare l'aspetto dell'interrogato: il sorriso, il fatto che sia irrequieto e non riesca a star fermo, i tremolii delle palpebre, il contatto visivo che cerca di stabilire, il ripetersi, il sudore, il bisogno ripetuto di andare in bagno o comunque la comunicazione non verbale.
Poligrafato. Anche se una macchina della verità in realtà non fornisce informazioni utili, collegare il soggetto a un poligrafo potrebbe indurlo a una maggiore sincerità.
Giurato. Il sapere che dire il falso è punibile, e si rischia di finire in carcere, è un forte incentivo a dire la verità.
Reso pubblico. Se il candidato sa che le sue risposte a domande astratte (a differenza di quelle personali sulla sua vita privata) saranno rese pubbliche, questo riduce il rischio di inganno. Ad esempio, a una domanda sull'applicazione integrale della legge islamica, un islamista è meno propenso a rispondere negativamente se è a conoscenza del fatto che la sua risposta potrebbe essere visionata da altre persone.
Multiforme. Un sola domanda non può dar luogo a una risposta dalla quale si può stabilire una disposizione islamista. Un interrogatorio efficace necessita di una batteria di domande su numerosi argomenti, dall'omosessualità al califfato. Occorre valutare le risposte nel loro insieme.
Specifico. Le risposte a domande vaghe del genere "L'Islam è una religione di pace?", "Condanni il terrorismo?", "Che ne pensi dell'uccisione degli innocenti?", dipendono molto dal significato che una persona attribuisce a parole come pace, terrorismo e innocenti per contribuire a stabilire la mentalità di una persona e pertanto tali quesiti andrebbero evitati. Piuttosto, le domande devono essere focalizzate e precise, del tipo "I musulmani possono abiurare l'Islam per abbracciare un'altra fede o per diventare atei?" "I musulmani hanno diritto a rinunciare all'Islam?"
Variegato. Poiché le domande per permettere di scoprire la verità tendono a rilevare discrepanze e contraddizioni, occorre porre la stessa domanda con parole diverse e differenti enfasi. Un esempio: "Una donna può mostrare il viso in pubblico?" "Quale punizione preferisci per le donne che mostrano il loro viso a uomini che non fanno parte della sua famiglia?" "Spetta all'uomo assicurarsi che le sue parenti donne non escano di casa con il capo e il volto scoperto?" "Il governo dovrebbe insistere sul fatto che le donne si coprano il viso?" "La società è ordinata meglio quando le donne hanno il viso coperto?" Ognuna delle domande può essere posta in vari modi e può essere accompagnata da ulteriori domande sulle argomentazioni o sulla profondità dei sentimenti della persona interrogata.
Ripetuto. Le domande dovrebbero essere poste più volte nel giro di settimane, mesi e anche più. È di fondamentale importanza tenere presente che essendo le bugie molto più difficili da ricordare rispetto alla verità, le possibilità che un interrogato cambi le sue risposte aumentano di pari passo con l'aumento della quantità di domande poste e del lasso di tempo che intercorre tra un interrogatorio e l'altro. Una volta che insorgono contraddizioni, l'interrogante può concentrare l'attenzione su di esse e sondare la loro natura, l'entità e il contenuto.
Le domande
Una volta messe a punto le linee guida, quali sono le domande specifiche dalle quali estrapolare informazioni utili?
Le domande qui di seguito, proposte come base di riflessione, sono opera mia ma anche di una serie di analisti che da anni si dedicano allo studio di questo argomento. Nel 2002, Naser Khader, un musulmano siriano che all'epoca era un parlamentare danese, ha proposto una prima batteria di domande. L'anno dopo, il sottoscritto ha pubblicato una lista riguardante sette aree tematiche. Altri hanno fatto lo stesso, come Tarek Heggy, un musulmano liberale egiziano; Tashbih Sayyed e Zuhdi Jasser, due musulmani liberali americani; l'ex musulmano che si faceva chiamare "Sam Solomon"; un gruppo della RAND Corporation e l'analista Robert Spencer. Di particolare interesse sono le domande poste nel settembre 2005 dal land tedesco del Baden-Württemberg perché si tratta di un documento ufficiale (che riguardava la cittadinanza e non l'immigrazione, ma con obiettivi simili).
Zuhdi Jasser (nella foto, a sinistra) con il sottoscritto a un dibattito organizzato a New York nel 2012. |
Dottrina islamica:
1. I musulmani possono reinterpretare il Corano alla luce dei cambiamenti prodotti dalla modernità?
2. I musulmani possono allontanarsi dall'Islam per convertirsi a un'altra religione o per vivere senza fede religiosa.
3. Le banche possono pagare un tasso d'interesse ragionevole (ad esempio il 3 per cento al di sopra dell'inflazione)?
4. La taqiya (la dissimulazione in nome dell'Islam) è legittima?
Pluralismo islamico:
5. I musulmani possono scegliere le regole dell'Islam alle quali desiderano conformarsi (ad esempio, bere alcolici ma evitare di mangiare carne di maiale)?
6. È ammissibile il takfir (dichiarare infedele un musulmano)?
7. [Domanda da porre solamente ai sunniti:] I sufi, gli ibaditi e gli sciiti sono musulmani?
8. I musulmani che non sono d'accordo con il tuo modo di praticare l'Islam sono infedeli (kuffar)?
Lo Stato e l'Islam:
9. Che cosa pensi della sconfessionalizzazione della religione, ossia la separazione tra la moschea e lo Stato?
10. Quando i costumi islamici sono in contraddizione con le leggi laiche (ad esempio, le foto con i tratti del viso non visibili sui documenti d'identità), a cosa occorre dare la priorità?
11. Lo Stato dovrebbe rendere obbligatoria la preghiera?
12. Lo Stato dovrebbe vietare il consumo di alimenti durante il Ramadan e sanzionare i trasgressori?
13. Lo Stato dovrebbe punire i musulmani che mangiano carne di maiale, bevono alcolici e giocano d'azzardo?
14. Lo Stato dovrebbe punite l'adulterio?
15. E l'omosessualità?
16. Sei favorevole alla mutawwa (la polizia religiosa) come quella esistente in Arabia Saudita?
17. Lo Stato dovrebbe applicare le sanzioni penali previste dalla Shari'a?
18. Lo Stato dovrebbe dare prova di clemenza quando una persona viene uccisa da qualcuno che vuole vendicare l'onore della sua famiglia?
19. I governi dovrebbero impedire ai musulmani di abbandonare l'Islam?
Matrimonio e divorzio:
20. Un marito ha il diritto di picchiare la moglie se lei è disobbediente?
21. È una buona idea che gli uomini chiudano in casa le loro mogli e le figlie?
22. I genitori hanno il diritto di decidere chi debbano sposare i loro figli?
23. Come reagiresti se tua figlia sposasse un uomo non musulmano?
24. È ammissibile la poliginia?
25. Un marito dovrebbe avere il permesso della sua prima moglie per sposarne una seconda? Una terza? Una quarta?
26. Un moglie dovrebbe avere gli stessi diritti del marito per avviare una pratica di divorzio?
27. In caso di divorzio, una moglie ha diritto ad avere l'affidamento dei figli?
Diritti della donna:
28. Le donne musulmane dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini (ad esempio, in materia di successione ereditaria e per quanto riguarda le deposizioni in tribunale)?
29. Una donna ha diritto di vestirsi come vuole, di mostrare i capelli, le braccia e le gambe, purché le parti intime e il seno siano coperti?
30. Le donne musulmane possono circolare liberamente o viaggiare a loro piacimento?
31. Le donne musulmane hanno diritto a lavorare fuori di casa od occorre l'approvazione del wali?
32. Le donne musulmane possono sposare uomini non musulmani?
33. Gli uomini e le donne devono essere separati nelle scuole, al lavoro e nella società?
34. Occorre riservare certe professioni agli uomini o alle donne? Se sì, quali?
35. Sei d'accordo che le donne ricoprano alte cariche governative?
36. In caso di emergenza, ti faresti visitare, curare od operare da un medico dell'altro sesso?
Attività sessuale:
37. Un marito ha il diritto di costringere la moglie ad avere rapporti sessuali?
38. La circoncisione femminile fa parte della religione islamica?
39. La lapidazione è una punizione giustificata per l'adulterio?
40. I membri di una famiglia hanno il diritto di uccidere una donna se credono che lei li abbia disonorati?
41. Cosa risponderesti a uno dei tuoi figli che dice di essere omosessuale?
Scuole:
42. Tuo figlio dovrebbe imparare la storia dei non musulmani?
43. Si dovrebbe insegnare agli studenti che la Shari'a è un codice personale o che deve servire come base per la legge dello Stato?
44. Tua figlia può partecipare ad attività sportive, soprattutto a corsi di nuoto, proposte dalla scuola che frequenta?
45. Premetteresti a tua figlia di partecipare alle gite scolastiche, comprese quelle che prevedono di pernottare fuori casa.
46. Cosa faresti se tua figlia desiderasse frequentare l'università?
Critica dei musulmani:
47. L'Islam si è diffuso solo con mezzi pacifici?
48. Riconosci come legittime le ricerche universitarie sulle origini dell'Islam, anche se questo solleva dubbi sulla storia ufficiale?
49. Approvi il fatto che i musulmani sono stati responsabili degli attacchi dell'11 settembre?
50. Lo Stato islamico/Isis/Isil/Daesh è per sua natura islamico?
Il fatto che un musulmano neghi la natura islamica dell'Isis è rivelatore della sua mentalità. |
Combattere l'islamismo:
51. Approvi il rafforzamento delle misure di sicurezza per combattere l'islamismo, anche se questo può significare essere sottoposto a controlli supplementari (ad esempio, in materia di sicurezza aerea)?
52. Quando le istituzioni accusate a giusto titolo di finanziare il jihad vengono chiuse, questo è un segnale di un pregiudizio antimusulmano?
53. I musulmani che vivono in Occidente devono cooperare con le forze dell'ordine?
54. Dovrebbero arruolarsi nell'esercito?
55. La "guerra al terrore" è una guerra all'Islam?
I non musulmani (in generale):
56. Gli esseri umani meritano di godere degli stessi diritti, a prescindere dal genere, dall'etnia, dall'orientamento sessuale o dalle convinzioni religiose?
57. I non musulmani devono godere degli stessi diritti civili dei musulmani?
58. Approvi la validità delle altre religioni monoteiste?
59. O delle religioni politeiste (come l'induismo)?
Preghiere in un tempio indù a Dubai, fondato nel 1958. |
60. I musulmani sono superiori ai non musulmani?
61. I non musulmani dovrebbero essere soggetti alla legge islamica?
62. I musulmani hanno qualcosa da imparare dai non musulmani?
63. I non musulmani possono andare in paradiso?
64. La tua casa è frequentata da non musulmani e tu frequenti casa loro?
I non musulmani (nel Dar al-Islam)
65. I musulmani possono costringere la "gente della Scrittura" (ossia ebrei e cristiani) a pagare imposte supplementari?
66. Gli altri monoteisti possono costruire e gestire le loro istituzioni religiose nei paesi a maggioranza musulmana?
67. Cosa ne pensi dei politeisti?
68. Il governo saudita dovrebbe mantenere lo storico divieto di non far accedere i non musulmani alla Mecca e a Medina?
69. Il governo saudita dovrebbe consentire la costruzione di chiese per i cristiani stranieri?
70. Dovrebbe smettere di pretendere che tutti i sudditi siano musulmani?
I non musulmani (nel Dar al-Harb)
71. I musulmani dovrebbero combattere gli ebrei e i cristiani finché non "sono soggiogati" (Corano 9,29)
72. È ammissibile la schiavitù dei non musulmani?
73. È ammissibile arrestare chi maledice il profeta dell'Islam o brucia il Corano?
74. Se lo Stato non agisce contro azioni del genere, possono farlo i musulmani?
75. Si può vivere una vita pienamente musulmana in un paese il cui governo è a maggioranza non musulmana?
76. Un musulmano dovrebbe accettare un governo legittimo a maggioranza non musulmana e le sue leggi o dovrebbe fare in modo che l'Islam acquisisca la superiorità?
77. Un governo a maggioranza non musulmana può contare sulla tua fedeltà incondizionata?
78. I musulmani che bruciano le chiese o vandalizzano le sinagoghe vanno puniti?
79. Appoggi il jihad per diffondere l'Islam?
Violenza:
80. Sei favorevole a infliggere punizioni corporali (mutilazione, squartamento, crocifissione) ai criminali?
81. La decapitazione è una forma di punizione ammissibile?
82. Nel mondo odierno, è ammissibile il jihad inteso come guerra per espandere il dominio musulmano?
83. Qual è il senso del grido "Allahu Akbar" lanciato dai musulmani che perpetrano attentati?
84. Condanni le organizzazioni violente come Boko Haram, Hamas, Hezbollah, la Jihad islamica, lo Stato islamico, al-Qaeda, Shabaab e i talebani.
Paesi occidentali:
85. Le istituzioni non islamiche sono immorali e decadenti o possono essere morali e virtuose?
86. Sei d'accordo con gli studi che mostrano che paesi non musulmani come la Nuova Zelanda soddisfino meglio gli ideali dell'Islam rispetto ai paesi a maggioranza musulmana?
87. La libertà all'occidentale è un ideale o una forma di corruzione morale? Perché?
88. Approvi il fatto che i paesi occidentali siano paesi a maggioranza cristiana o intendi trasformarli in paesi a maggioranza musulmana?
89. Accetti di vivere in paesi occidentali laici o desideri che questi paesi siano governati dalla legge islamica?
90. Cosa pensi della polizia religiosa che perlustra le strade dei quartieri a maggioranza musulmana nei paesi occidentali per fare rispettare i principi morali islamici?
91. Vorresti che la Costituzione americana (o i suoi equivalenti in altri paesi) fosse rimpiazzata dal Corano?
Questo interrogatorio:
92. In un interrogatorio per immigrati come questo, se ingannare l'interrogante giova all'Islam, la menzogna è giustificata?
93. Perché dovrei credere che hai risposto a queste domande sinceramente?
Osservazioni sugli interrogatori
Oltre ad aiutare a decidere chi può entrare nel paese, queste domande possono anche essere utili in altri contesti, ad esempio negli interrogatori della polizia o nei colloqui di lavoro per ricoprire incarichi sensibili. (La lista degli islamisti che si sono infiltrati nei servizi di sicurezza occidentali è terribilmente lunga.)
Si noterà l'assenza di domande su spinose questioni di attualità. Questo perché i punti di vista degli islamisti coincidono con quelli dei non islamisti e su questi argomenti sono parecchi i non islamisti che sono d'accordo con gli islamisti. Sebbene Leil Leibowitz ritenga al contrario che Israele è "la vera cartina di tornasole dell'Islam moderato", gli islamisti sono praticamente i soli a chiedere l'eliminazione di Israele e ad accettare Hamas e Hezbollah come legittimi attori politici – o a credere che l'amministrazione Bush fosse dietro gli attentati dell'11 settembre o gli atti di odio contro gli Stati Uniti. Perché introdurre tali questioni ambigue quando molte domande specifiche sull'Islam (ad esempio, "È ammissibile la schiavitù dei non musulmani?") hanno il merito di essere molto più chiare?
Non occorre essere islamisti per essere antisionisti. |
Il protocollo degli interrogatori sopra delineato è ampio e prevede molte domande specifiche per un periodo considerevole utilizzando differenti formulazioni che permettono di scoprire la verità e rilevare le contraddizioni. La procedura non è rapida, facile né economica, ma richiede dei funzionari bene informati sulle persone interrogate, le società dalle quali provengono e sulla religione islamica. Sono un po' come gli investigatori della polizia che conoscono sia l'imputato sia il reato. Non è un processo semplice. Non ci sono scorciatoie.
Critiche
Questa procedura solleva due critiche: essa è meno affidabile della politica anti-musulmana di Trump ed è troppo rigida perché possa essere adottata dai governi. Entrambe le obiezioni possono essere facilmente contestate.
Meno affidabile. La politica anti-musulmana sembra semplice da attuare, ma capire chi è musulmano è già un problema in sé (gli ahmaditi sono musulmani?). Inoltre, con una politica del genere, cosa impedirà ai musulmani di far finta di rinunciare alla loro religione o di convertirsi a un'altra religione, soprattutto al Cristianesimo? Queste azioni necessitano della stessa indagine accurata e degli stessi interrogatori intensivi, come indicato sopra. Anzi, poiché un convertito può nascondersi dietro l'ignoranza della sua presunta nuova religione, distinguere un vero convertito al Cristianesimo da uno falso è ancora più difficile di distinguere un islamista da un musulmano moderato.
Troppo rigida. È vero che la procedura è costosa, lenta e necessita di professionisti esperti. Ma questo ha anche il vantaggio di rallentare un processo che secondo molti, me incluso, è fuori controllo, con un numero eccessivo di immigrati che entrano nel paese troppo rapidamente. Nel 1965, gli immigrati costituivano il 5 per cento della popolazione; nel 2015, il 14 per cento e secondo le previsioni, saranno il 18 per cento, nel 2065. Questa è una cifra troppo elevata per permettere l'assimilazione dei valori americani, in particolar modo quando tanti di loro provengono da paesi non occidentali. Il meccanismo presentato offre il vantaggio di rallentare questo processo.
Quanto a quelli che sostengono che questo tipo di indagine e screening per la concessione dei visti è illegale, la precedente normativa in materia di naturalizzazione, ad esempio, esigeva che il richiedente fosse "attaccato ai principi della Costituzione", e questo è stato ripetutamente considerato legale.
Infine, il musulmano moderato di oggi potrebbe diventare domani un islamista violento oppure sua figlia tra vent'anni potrebbe diventare una jihadista. Se ogni immigrato può diventare ostile, un cambiamento del genere si verifica molto più di frequente tra i musulmani di nascita. Non c'è modo di garantire che questo non accada. Ma una indagine accurata e degli interrogatori intensivi permetterebbero di ridurre i rischi.
Conclusione
Per proteggere davvero il paese dagli islamisti occorre un forte impegno di talenti, risorse e tempo. Ma, se gestite in modo adeguato, queste domande offrono un meccanismo per separare, fra i musulmani, gli amici dai nemici. Esse hanno anche il vantaggio di rallentare l'immigrazione. Anche prima che Trump diventasse presidente, il CAIR, la Customs and Border Protection Agency (CBP) hanno posto delle domande sulla falsariga di quelle proposte qui ("Che ne pensi degli Stati Uniti?", "Qual è la tua opinione sul jihad?". Si veda l'Appendice per la lista completa). Con il sostegno di Trump, speriamo che questa efficace politica "anti-islamisti" è sulla buona strada per diventare sistematica.
Appendice
Il 18 gennaio 2017, proprio qualche ora prima che Donald Trump diventasse presidente degli Stati Uniti, l'ufficio della Florida del Council on American-Islamic Relations (CAIR) ha presentato dieci denunce nei confronti della Customs and Border Protection Agency (CBP) per aver posto delle domande ai cittadini musulmani sulle loro idee religiose e politiche. Tra le domande che erano state poste c'erano:
1. Sei un pio musulmano?
2. Sei sciita o sunnita?
3. Quale scuola di pensiero segui?
4. Quali studiosi musulmani segui?
5. A quali studiosi musulmani contemporanei presti ascolto?
6. Preghi cinque volte al giorno?
7. Perché hai un tappetino da preghiera nel tuo bagaglio?
8. Perché hai una copia del Corano nel tuo bagaglio?
9. Sei stato in Arabia Saudita?
10. Hai mai visitato l'Arabia Saudita o Israele?
11. Conosci il movimento Tablighi Jamaat?
12. Che ne pensi degli Stati Uniti?
13. Quali sono le tue opinioni sul jihad?
14. Quale moschea frequenti?
15. Qualche individuo che frequenta la tua moschea ha idee estremiste/ radicali?
16. Il tuo imam esprime opinioni estremiste?
17. Quali sono le opinioni di altri imam o di altri membri della comunità che pronunciano il sermone nella tua moschea?
18. Hai idee estremiste?
19. Hai mai partecipato alla preghiera del venerdì? Di cosa hai discusso con la tua comunità?
20. Quali sono le tue opinioni in merito a differenti organizzazioni terroristiche?
21. Quali account utilizzi sui social media?
22. Qual è il tuo username al tuo account Facebook?
23. Qual è il tuo username al tuo account Twitter?
24. Qual è il tuo username al tuo account Instagram?
25. Quali sono i nomi e i numeri di telefono dei tuoi familiari, parenti e amici?
Il CAIR afferma inoltre che ai musulmani canadesi sono state rivolte dal CBP le seguenti domande per poi vedersi negare l'ingresso nel paese:
1. Sei sciita o sunnita?
2. Pensi che dovremmo consentire a qualcuno come te di entrare nel nostro paese?
3. Con quale frequenza preghi?
4. Perché ti sei tagliato la barba?
5. Quale scuola di pensiero segui?
6. Cosa pensi della politica estera americana nei confronti del mondo musulmano?
7. Cosa pensi del fatto di uccidere i non musulmani?
8. Cosa pensi dei differenti gruppi terroristici?
Infine, il CAIR precisa che le persone interrogate "sono state trattenute fra le due e le otto ore dal CBP".