Emmett, un geografo, concentra l'attenzione su una delle principali caratteristiche della vita in Medio Oriente ossia che le città di tutta la regione (anzi, per meglio dire, in quasi tutto il mondo musulmano) sono divise in quartieri seguendo criteri etnici e religiosi. Oltre la Basilica stabilisce innanzitutto il modello storico di Nazareth, "si sofferma sul grado di conservazione nei quartieri di vecchi modelli di segregazione abitativa", e poi termina con qualche congettura sul futuro.
Emmett definisce amichevoli ma distaccati i rapporti che intercorrono fra i cristiani e i musulmani a Nazareth; questo stato di cose positivo, egli osserva, deriva in gran parte da un'ostilità comune verso gli ebrei israeliani; se la Palestina diventasse uno Stato arabo, "allora forse i cristiani e i musulmani di Nazareth sperimenterebbero conflitti simili a quelli delle comunità religiose in Libano" – una prospettiva che l'autore non esclude per il futuro, soprattutto se ci sarà un'impennata dei musulmani fondamentalisti.
Due tratti essenziali di Nazareth non passano inosservati: innanzitutto, Nazareth alta che è abitata quasi esclusivamente da ebrei corrisponde meglio al modello della segregazione abitativa, e allora perché a quest'argomento si dedicano due sole paginette? In secondo luogo, Nazareth – come Betlemme, l'altro bastione dell'arabismo cristiano – negli ultimi anni è diventata una città a maggioranza musulmana. Nel 1946, i musulmani costituivano il 40 per cento della popolazione, per poi passare al 60 per cento nel 1983. Come Emmett suggerisce, la questione fondamentale non concerne le future relazioni fra cristiani e musulmani, ma se i cristiani continueranno a essere una presenza significativa a Nazareth.