Daniel Pipes ha fondato il Middle East Forum nel 1994. Autore di 12 libri (14 libri, N.d.T.), con un PhD in Storia medievale dell'Islam, è lo specialista americano più eminente di Islam radicale; anche la CBS ha detto che egli è stato il solo a individuare la minaccia radicale "anni prima della svolta" [dell'11 settembre].
Molti associano l'Islam al terrorismo, ma lei ravvisa altresì una minaccia a lungo termine che sarebbe pacifica ma foriera di trasformazione.
In questo paese, soprattutto a causa dell'11 settembre, si focalizza l'attenzione sul terrorismo, ma in Europa il dibattito verte molto più sull'immigrazione e sulla cultura. Si dice, "Se non apporteremo dei cambiamenti, la nostra civiltà scomparirà". La demografia, la cultura e la religione possono fare dell'Europa un'appendice dell'Africa del Nord, con attrazioni come la Moschea di Notre-Dame a Parigi.
In parte ciò è dovuto al fatto che gli europei non-musulmani hanno pochi figli mentre i musulmani ne hanno molti?
Ci sono tre fattori. Innanzitutto, la demografia: le donne in media dovrebbero avere 2,1 figli per mantenere una popolazione, ma in Europa la media è di 1,4 figli per donna, un terzo di figli in meno rispetto a quelli necessari. Il secondo fattore è la religione: l'indebolimento del Cristianesimo. Il terzo fattore è il multiculturalismo: [se non si è musulmani] non si ha la sensazione che la propria cultura è speciale, che sia qualcosa da difendere e per la quale combattere. I musulmani hanno molti figli. E sono anche immigrati. Essi hanno un forte senso della superiorità della loro civiltà.
È d'accordo con chi dice che l'Europa è finita?
Non sono d'accordo. I non-musulmani costituiscono ancora il 95 per cento dell'Europa e possono dire no all'islamizzazione – ed è quello che fanno. Dieci, vent'anni fa i partiti non esistevano o erano insignificanti, ora possono dissentire a gran voce. Ci sono due opzioni: l'Eurabia oppure dire "No". Quale prevarrà? È troppo presto per prevederlo.
Come diranno "No"?
Ebbene, non so esattamente come, ma mi aspetto una guerra civile prolungata, delle espulsioni e l'uso della forza. Non sarà bello. Non posso tracciare degli scenari dai contorni precisi, ma fa parte della storia e del potenziale dell'Europa riservare ai musulmani un trattamento davvero malevolo.
I Paesi Bassi hanno un ruolo guida nello schieramento dei "No"?
Sì, è un paese da tenere d'occhio. Sembra che un terzo del governo sarà costituito da un blocco anti-islamico. Che impatto avrà? Come reagiranno gli altri? È tutto da vedere.
Che ruolo ha in tutto questo la guerra delle vignette satiriche? Gli islamisti dimostrano di non permettere a nessuno di schierarsi contro di loro?
Nel 1989, l'Ayatollah Khomeini emise un editto contro Salman Rushdie per il suo libro Versi satanici, in cui egli si fa beffa di differenti luoghi sacri islamici. Ci fu un fermo rifiuto dell'editto: il Senato americano votò all'unanimità una risoluzione che affermava il diritto di scrivere ciò che si vuole. Ebbene, ventuno anni dopo, la gente riceve ancora minacce e il Senato non reagisce. Prima del 1989, si poteva scrivere o disegnare a proprio piacimento sull'Islam. Ora, se lo si fa, si rischia la vita. Gli islamisti prevarranno se a quelli tra noi che muovono delle critiche all'Islam e a Maometto non è permesso di parlare o subiscono delle intimidazioni affinché tacciano: l'Islam entra e chi lo fermerà? La vera questione è la seguente: Ci è concesso di difendere la nostra civiltà o no?
Se le tendenze attuali negli Stati Uniti continuano, quale sarà la situazione nel 2020?
Ci sarà un rispetto crescente per la legge islamica. Si guardi alla Gran Bretagna: la poligamia è legale purché si contragga un matrimonio poligamico in un paese dov'è legale (ad esempio, il Marocco). I codici giuridici si occupano dei matrimoni plurimi. In materia di eredità e successioni e di assistenza familiare essi operano una distinzione fra ciò che ottiene la prima moglie e ciò che spetta alla seconda moglie. Non è così negli Stati Uniti, ma circa quattro anni fa, a Brooklyn, due mariti che avevano contratto matrimoni poligamici e alcune delle loro spose e dei figli rimasero uccisi in un incendio. Come consuetudine, il sindaco si recò in visita a presentare le sue condoglianze. Nessuno ha battuto ciglio riguardo a questi poligami newyorkesi. Contrariamente a quanto avveniva nel XIX secolo col trattamento riservato ai mormoni dettato da un violento rifiuto della poligamia.
Pertanto, nel 2020, negli Stati Uniti sarà ammessa la poligamia?
Il dibattito sulla cosiddetta Moschea di Ground Zero ha visto emergere e mobilitarsi un blocco di oppositori all'islamizzazione che non avevo mai visto prima. Ciò potrebbe significare l'inizio di un rifiuto.
Dovremmo accettare dei piccoli compromessi – ossia installare dei rubinetti all'esterno dei terminal degli aeroporti affinché i taxisti musulmani possano lavarsi i piedi – come esempio di pluralismo americano e tolleranza?
Sì, proprio così. Ci sono cappelle nelle accademie militari come voluto dal governo e c'è la cappella costruita con il denaro dei privati. È una misura che funziona. Perché non può andar bene anche per il caso da lei citato?
Che ne pensa dei taxisti e dei passeggeri che trasportano alcolici?
L'Aeroporto di Minneapolis ha preso un'altra iniziativa poiché i taxisti si rifiutavano di far salire a bordo chiunque trasportasse alcolici. L'aeroporto ha deciso di creare due linee, una dove era permesso il trasporto di alcolici e l'altra che lo vietava. Questa potrebbe sembrare una soluzione accettabile ma credo che abbia delle implicazioni: oggi, si tratta di alcolici, ma domani potrebbe trattarsi del panino al prosciutto o di una donna che indossa un abito senza maniche. Oggi è il caso dei taxisti, domani sarà quello degli autisti dei bus e poi ancora spetterà ai comandanti degli aerei… così l'aereo non decollerà perché magari qualcuno ha con sé un panino al prosciutto? No. Questa è l'applicazione americana della legge Shari'a. Sono lieto di segnalare che le autorità aeroportuali hanno detto ai taxisti che se volevano condurre i taxi avrebbero dovuto far salire a bordo qualsiasi cliente.
Lei ha scritto che l'Islam radicale è il problema e che "l'Islam moderno" è la soluzione.[*] Cos'è l'Islam moderno?
L'Islam moderno è un Islam anti-islamista. Mi hanno detto che l'Islam moderno è come l'unicorno, se ne parla molto ma non lo si è mai visto – ma i suoi fautori esistono. Si vedono ovunque dei musulmani che argomentano contro l'Islam, ma non sono un movimento e non sono coerenti né sono organizzati con tanto di seguito e denaro. Ciò ha bisogno di pensatori profondi – interpreti del Corano e di altri testi sacri – e anche di attivisti e di politici.
Pertanto, occorre sconfiggere l'islamismo con l'Islam laico?
Occorre lavorare per una forma di Islam che sia moderna, moderata e cordiale. È qualcosa che solo i musulmani possono fare, ma noi che non siamo musulmani possiamo contribuire a incoraggiare gli antiradicali e a scoraggiare i radicali.
Paragonando l'Islam e il Cristianesimo – il Cristianesimo è una religione di pace con un fondatore, Cristo, che era un uomo veramente di pace. Nell'Islam, però, Maometto è stato spesso un guerriero. L'indole dell'Islam è bellicosa facendo seguito al suo fondatore?
L'Islam fondamentalmente è battagliero, ma ciò non significa che debba essere bellicoso.
"L'Islam moderno" di cui lei parla si discosta dall'essenza dell'Islam?
Reinterpreta l'Islam. L'interpretazione islamista che oggi è così dominante era appena visibile quando mi addentrai in questo campo negli anni Sessanta. Ora è dominante. Se si sviluppasse, allora potrebbe anche ridursi. Dobbiamo aiutarla a ridursi.
Nel Cristianesimo, si può sempre far riferimento alla figura di Cristo. Nell'Islam, non si può tendere alla pace facendo riferimento a Maometto.
Va bene, ma la figura di Maometto per i musulmani non è l'equivalente di Gesù Cristo ma di San Paolo. I musulmani l'hanno reso una figura quasi identica a quella di Gesù ma non è inerente alla religione.
La gente negli Stati Uniti, tuttavia, può facilmente disegnare delle vignette satiriche di ogni tipo riguardo a Cristo o a Paolo. Se l'Islam non dovesse riconoscere una così grande importanza a Maometto, perché chiunque lo critica rischia la pena capitale in qualche paese?
Sì, è vero, in Pakistan, l'articolo 295C del Codice penale afferma che chi insulta e attacca il profeta, dovrebbe essere giustiziato. È previsto, ma non vi è alcun obbligo di farlo. Nel corso dei secoli, è attecchita l'idea che Maometto fosse un uomo perfetto, ma non possiamo rivedere questa posizione. A questo volevo arrivare parlando di reinterpretazione delle sacre scritture – Non deve essere per forza così.
[*] Nota di Daniel Pipes: La frase esatta dovrebbe essere: "l'Islam radicale è il problema e 'l'Islam moderato' è la soluzione".