Frankel, docente di storia alla Hebrew University di Gerusalemme, ha riportato alla luce, sottraendolo a una oscurità immeritata, un piccolo ma importante avvenimento della storia moderna. In un resoconto molto sconcertante e ben scritto, l'autore racconta ciò che è accaduto a Damasco dopo che un monaco italiano e il suo servitore erano scomparsi nel febbraio 1840. Ratti-Menton, il console francese arrivato da poco a Damasco, ma già potente, elaborò una tesi "del tutto inventata" dell'omicidio rituale ebraico che il governo locale accettò in gran parte, portando all'incarcerazione, alla tortura e alla morte di molti ebrei damasceni, alle quali fecero seguito tribolazioni simili in tutto il Mediterraneo orientale.
Frankel, però, mostra che le reali conseguenze dell'affare di Damasco colpirono l'Europa, dove ciò causò una terribile reazione violenta di vaste proporzioni contro gli ebrei. Questi ultimi si ritrovarono del tutto impreparati alle tribolazioni subite ma in seguito a questa tragedia impararono a organizzarsi e a costituire dei gruppi di pressione, e da ciò scaturirono le prime avvisaglie della moderna solidarietà ebraica, le basi delle potenti istituzioni che ne seguirono. L'autore offre un'analisi particolarmente sconcertante delle reazioni a questi avvenimenti dimenticati e remoti, mostrando come il tiremmolla tra il Medio Oriente e l'Europa sulla questione degli ebrei sia diventata una faccenda importante per tutte le parti interessate. Egli mostra che per molti versi i motivi del coinvolgimento odierno dell'Occidente in Medio Oriente abbiano a che fare con quei terribili avvenimenti del 1840.