Tracciando il ritratto degli arabi del XX secolo, Ben-Ezer sceglie degli stralci che mostrano chiaramente come la letteratura giudaica in ebraico è passata attraverso degli stadi differenti. Innanzitutto, quello intorno al 1900, fu il periodo della passione romantica, quando i romanzieri vedevano gli arabi, nelle parole del curatore, come "agricoltori operosi e combattenti coraggiosi". Poi, a cominciare da Theodor Herzl e fino alla Prima guerra mondiale, apparve il tema degli arabi che apprezzavano il sionismo come fonte di sviluppo economico per loro stessi e che vedevano i sionisti come dei fratelli semiti con cui formare un'alleanza politica. Questa visione sentimentale si frantumò sulla dura roccia degli anni Venti, quando l'antagonismo arabo divenne chiaro. "Nella lotta fra la biblica visione romantica dell'Oriente e la realtà amara, è emerso un pessimismo che ha evidenziato gli aspetti più spiacevoli dell'esperienza nazionale ebraica in Palestina".
Il successo nella fondazione dello Stato di Israele nel 1948 trasformò gli arabi da nemici in un problema etico: che dire di un vicino che non vuole vivere nella coesistenza pacifica? Che gli israeliani abbiano dovuto combattere e uccidere gli arabi non ha fatto che esacerbare questa dimensione. Riprendendo le parole di un autore, "Noi siamo arrivati, abbiamo distrutto, conquistato, bruciato, fatto esplodere, cacciato via, allontanato e bandito. Che diavolo ci facciamo qui?" E poiché anno dopo anno, Israele incontrava una continua ostilità, gli arabi sono apparsi come una minaccia sempre più grande, per diventare alla fine "un incubo esistenziale, senza illusioni". Le caratteristiche personali scomparvero rimpiazzate da una minaccia astratta. Con la vittoria del 1967 e il brusco confronto con un gran numero di arabi sotto il governo israeliano, il quadro ridiventa più sfumato, con delle persone "vive e vegete " al posto delle precedenti caricature. Grazie a tutto questo che è accaduto in più di trent'anni dal 1967, gli arabi così come visti dalla letteratura ebraica sono diventati sempre più un'entità complessa, le cui caratteristiche sono più il frutto dei punti di vista di un singolo autore piuttosto che dello spirito del tempo.