Perché il conflitto tra musulmani e cristiani si è intensificato in Egitto all'inizio degli anni Settanta e si è protratto sino alla morte di Anwar Sadat nel 1981? La Farah rifiuta le spiegazioni dettate dal buonsenso a favore di un'interpretazione marxista. L'autrice sostiene che il conflitto sia stato una conseguenza del passaggio dalla strategia populista di Carnal Abdul Nasser all'insegna della sostituzione delle importazioni alla politica di Sadat volta a integrare l'Egitto nel sistema economico internazionale. Il cambiamento creò delle tensioni così grosse che l'élite dominante cercò di allentare promuovendo l'Islam fondamentalista. L'autrice non ha mai previsto la possibilità che i motivi religiosi abbiano avuto qualcosa a che fare con le lotte comunitarie: per lei, tutto si riduce all'economia. Questa interpretazione singolare può interessare gli studiosi del pensiero marxista; ma chiunque cerchi di capire l'Egitto moderno dovrebbe lasciar perdere.