Nonostante i titoli simili, questi due volumi sono differenti. Il libro della Weiss contiene degli studi preziosi sui modi peculiari in cui Zia ul-Haq ha creato un ordine islamico in Pakistan, esaminando questioni come l'etnicità, l'economia, lo stato assistenziale e le donne. Il capitolo scritto da Ann Elizabeth Meyer sulle modifiche del diritto tributario è eccellente, perché riesce a trasformare una questione apparentemente ordinaria in un importante strumento di analisi. L'ottimo pezzo di Richard Kurin evidenzia gli aspetti inaspettati dell'islamizzazione sulla tranquilla maggioranza che vive nelle aree rurali.
Diversamente da questi brevi ma dettagliati studi, Ahmed prende in esame il dibattito sul ruolo dell'Islam nella vita pubblica. Purtroppo, egli interpreta questa interessante controversia utilizzando i mezzi dell'attuale teoria della politologia. Ciò funge da una specie di filtro attraverso cui sono visti i pensatori pakistani – astraendoli dal loro ambiente e rendendoli pacifici. Il lettore che non conosce l'Islam e il Pakistan troverà il volume Il concetto di Stato islamico una partenza accidentata; ma chi li conosce riterrà che il libro sia una guida abbastanza utile al dibattito.