Definendo il radicalismo "un movimento fermamente deciso a sfidare lo status quo arabo, sia all'interno di un particolare Paese arabo sia in seno al sistema regionale arabo costituito da un insieme di stati, e a minare gli interessi americani e israeliani nell'area geografica", Dawisha argomenta che il fenomeno ha raggiunto il suo culmine fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Al contrario, il periodo da lui trattato, dal 1970 a oggi, è contraddistinto dalla confusione e da impulsi contraddittori. Dopo un sondaggio incisivo sui movimenti radicali e gli stati negli ultimi anni, Dawisha termina il suo saggio con un'analisi del nuovo radicalismo: l'Islam fondamentalista. Egli sostiene che "l'ondata di fondamentalismo islamico militante ha raggiunto il suo picco durante il triennio che va dal febbraio 1979 al febbraio 1982" e da allora ha perso terreno. Questo dovrebbe servire da importante contrappeso alle previsioni abituali che l'Islam come forza politica sta ancora guadagnando terreno.