Mentre i palestinesi si preparano a servirsi del loro caso per ottenere risarcimenti e altri vantaggi da Israele, è giusto che la storia "dimenticata" dei rifugiati ebrei dai Paesi arabi sia altresì portata all'attenzione del pubblico. La curatrice stima che oggi il loro numero e quello dei loro discendenti ammonti a circa due milioni; lei afferma che "il mondo in generale e gli arabi in particolare sono in debito con loro", perché hanno lasciato le proprie abitazioni pacificamente, hanno attraversato un periodo molto difficile al loro arrivo in Israele, per integrarsi nella vita quotidiana e diventare infine dei cittadini produttivi.
Il volume contiene i contributi di alcuni talenti eccellenti, per lo più accademici israeliani, che trattano molti aspetti dell'argomento. Bat Ye'or fornisce un utile compendio delle sue teorie importanti sulla "dhimmitudine", lo stato d'animo di chi è considerato un cittadino di seconda classe nell'ordine islamico. "Il mondo del dhimmi è quello del silenzio", lei scrive, riassumendo in poche parole il motivo per il quale la condizione dei rifugiati palestinesi è assai meno conosciuta di quella dei loro omologhi palestinesi. Riprendendo un'analisi apparsa per la prima volta in questa rivista, Ya'akov Meron passa in rassegna la politica gratuitamente crudele dei Paesi arabi quando espulsero le loro popolazioni ebraiche cinquant'anni fa. I capitoli scritti da Yehuda Dominitz e Prina Morag-Talmon descrivono utilmente come avviene il processo di assimilazione in seno a Israele.
Con fortuna, altri saranno incoraggiati da questo studio e alzeranno la voce riguardo a quelle centinaia di migliaia di persone la cui vita è stata sconvolta non dalla guerra, ma a causa di passioni sregolate. Forse questo potrebbe anche indurre un futuro governo israeliano a rompere con la tradizione di ignorare il cambio di popolazione che ebbe luogo mezzo secolo fa; e se sarà opportuno pagare i risarcimenti e concedere altri vantaggi, esso forse replicherà con un documento sulla falsariga di I milioni dimenticati.